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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Alessandro Cavazza

Inceneritore, i controlli Arpa non rilevano anomalie nella qualità dell'aria

Presentati i dati raccolti da Arpa Emilia-Romagna sulle sostanze inquinanti: "Nessuna maggiore criticità nella qualità dell'aria nelle zone di ricaduta dei fumi da inceneritore rispetto al restante territorio della città"

Intorno all'inceneritore di via Cavazza, nelle 4 stazioni di rilevamento predisposte negli anni, non vengono rilevati valori dissimili da quelli raccolti in altri punti della città. Ciò non significa che l'aria sia buona, dal momento che le condizioni sono aprioristicamente negative in tutta la città, ma quantomeno i numeri dimostrano che l'atmosfera a ridosso del termovalorizzatore non è condizionata dalle emissioni dello stesso. Questa in sintesi la prima deduzione che si può estrarre dal Rapporto Valutativo che Arpa Emilia-Romagna ha consegnato alla Conferenza territoriale socio-sanitaria della Provincia di Modena, che si riunisce oggi.

La sintesi dei dati rappresenta una nuova tessera del mosaico che si  costruito negli anni intorno all'impianto, talvolta trasformato in una sfida a colpi di pareri scientifici. Per i presidenti della Conferenza territoriale, Sabattini e Pighi, si tratta di un punto di partenza scientifico imprescindibile, con il quale affrontare serenamente il dibattito sulle implicazioni dell'impianto di termovalorizzazione sulla salute umana. “La salute dei cittadini è il valore più importante hanno sottolineato Pighi e Sabattini - e il dibattito di queste settimane troppo spesso ha fatto leva sulle paure, anziché su elementi certi”.

L'attività di monitoraggio si concentra sulle ricadute ambientali delle emissioni dal camino dell'inceneritore sia nell'aria ambiente che sul suolo e in particolare sugli effetti di un eventuale accumulo sul terreno dei metalli e dei microinquinanti organici, fra cui le diossine. A partire dal 2012, l'attività di monitoraggio dei terreni, delle deposizioni e l'indagine ad alta risoluzione spaziale dell'NO2 sono state eseguite da Arpa, che è subentrata parzialmente al gestore come previsto dalla nuova autorizzazione. Dal gennaio 2013 Arpa è invece subentrata nella totalità del monitoraggio a Herambiente.

I valori rilevati – consultabili nel dettaglio sull'ampio dossier all'indirizzo www.arpa.emr.it/modena – sono equivalenti, se non inferiori a quelli delle stazioni del Parco Ferrari o di via Giardini, per quanto riguarda la totalità delle sostanze inquinanti. Unico caso anomale è quello del picco critico di diossine rilevato dalla postazione di San Giacomo a maggio 2012: come ulteriore approfondimento Arpa ha effettuato un'analisi delle sorgenti delle specifiche molecole di diossido. L'analisi di dettaglio dei diversi “congeneri” nei profili di contaminazione ha evidenziato che le emissioni dell'inceneritore nel mese di maggio 2012 non differiscono sostanzialmente dalle emissioni medie dell'anno e quindi quelle particolari molecole hanno altra origine.

L'attività di monitoraggio svolta da Arpa sull'area intorno al termovalorizzatore di via Cavazza interessa cinque postazioni esterne all'impianto: quella di Albareto (2-2,5 km dal sito), Tagliati (1 km) e Munarola (3,5 km) nei quadranti est; San Giacomo (0,8 km) a ovest e Parco XXII Aprile (2-2,5 km) a sud. “L'ampia e approfondita mole di dati e di informazioni acquisite sia dall'attività di controllo all'impianto che dall'attività di monitoraggio - ha spiegato Vittorio Boraldi di Arpa - oltre 1400 campioni a camino e 13 mila campioni di monitoraggio, ha costituito la solida base conoscitiva per ridefinire dal gennaio 2012 limiti emissivi più restrittivi all'inceneritore, tali da indurre il gestore all'adozione delle migliori modalità gestionali ed operative per l' esercizio dell'impianto”.​

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