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Cronaca Mirandola / Via Martiri della Libertà

Reati Modena: aumentano rapine e furti in casa, "preoccupano" i cinesi

Forze dell'ordine pronte ad intensificare gli sforzi contro la criminalità comune sempre più ad appannaggio di professionisti stranieri. Nel mondo dell'imprenditoria, ccchio sulla comunità cinese, "molto chiusa e omertosa"

La criminalità comune? "Un punto dolente". Lo sostiene Benedetto Basile, Prefetto di Modena, alla conferenza stampa di fine anno sul bilancio dell'attività svolta dalle forze dell'ordine nella nostra provincia. Un anno difficile che, oltre alle problematiche legate al sisma nella Bassa, ha visto un vero e proprio boom per furti in abitazione e rapine in strada, oltre al consolidamento della presenza della criminalità organizzata, sia nostrana che straniera.

REATI COMUNI - Complessivamente, i reati calano. Rappresentativo il dato dei furti che quest'anno ha fatto registrare un calo superiore al 10%: meno 16% nei negozi, meno 15% su auto in sosta, meno 12% di auto rubat. Come già detto, aumentano i furti in abitazione (oltre il 18%), esplosione per gli scippi (sopra il 25%). Sensibile aumento per le rapine (+0,38%), mentre si annullano quasi le rapine in banca (-92%), negli uffici postali (-67%), nei negozi (-18%) e nelle abitazioni (-3%). Preoccupa l'aumento delle estorsioni, + 36%, ma il Prefetto ammonisce: "Non dobbiamo commettere l'errore di ricondurle tout court alla criminalità organizzata". Le violenze sessuali? "Checché se ne dica - ha spiegato Basile - sono diminuite". Il dato percentuale fa registrare un arretramento di 42 punti e include anche i casi in cui le vittime sono gli uomini. Calano gli omicidi (-17%, ma il dato non conta l'omicidio di ieri), aumentano le frodi informatiche (+6%). A preoccupare il Prefetto, è l'evoluzione del profilo degli autori di questi reati: "Gran parte della microcriminalità che prima faceva capo a singoli pregiudicati italiani o a gruppi di pregiudicati, oggi è quasi totalmente in mano agli stranieri". A destare l'inquietudine di Basile è il monopolio delle rapine in abitazione da parte di bande straniere, "Albanesi in particolare", ha specificato. Certo, però, non regna rassegnazione: anzi, l'obiettivo è quello di ottenere subito risultati concreti con le tre pattuglie in più per la Polizia di Stato giunte a novembre e con i dieci uomini in più per i Carabinieri (concretamente, tre o quattro equipaggi in più in strada).

CRIMINE ORGANIZZATO - È ormai nota la presenza in terra modenese di camorra e casalesi. Noto anche come queste realtà criminose si siano con il tempo evolute passando da un primo livello grezzo (estorsioni e minacce), a un secondo molto più sottile che punta all'infiltrazione nel sistema produttivo e al condizionamento dell'economia locale: "Ai primi tentativi - ha ricordato Basile - la popolazione e gli imprenditori hanno reagito bene, forse anche sentendo meno l'intimidazione promossa da questi criminali. Gli estorsori hanno mostrato di essere più propensi a rivolgersi presso quei loro conterranei che, invece, sentono di più la loro minacciosità. Ora come ora - ha aggiunto - abbiamo anche qualche imprenditore sotto scorta nella nostra provincia". Sul fronte straniero, oltre alle "classiche" bande di stranieri dedite al racket della droga e della prostituzione (l'est europeo domina), a tenere banco è l'ingombrante presenza cinese nel mondo dell'imprenditoria, una comunità "molto chiusa, molto omertosa - ha sottolineato Basile - ciò rende ancora più difficile le indagini". Non c'è solo la gestione di centri massaggi a luci rosse, c'è un nodo gordiano legato al problema del riciclaggio, soprattutto nella Bassa Modenese, dove i cinesi, oltre al business dei bar, spadroneggiano nel tessile contando su manodopera a costi infimi, spesso in barba alle regole previdenziali e sulla sicurezza del lavoro.

WHITE LIST & IMMIGRAZIONE - Il grande occhio delle forze dell'ordine veglia sulla ricostruzione della Bassa ferita dal terremoto: ad oggi, sono state oresentate 640 richieste di registrazione alla "white list" (un elenco di imprese certificate) per la ricostruzione, di cui 230 hanno sede legale a Modena, 215 in altre province. Finora, sono stati oltre 70 gli affidamenti di appalti pervenuti. Respinta una singola richiesta da parte di un'impresa che in passato aveva lavorato con subappalti poco trasparenti. Sul fronte immigrazione, Modena ottiene la seconda piazza a livello regionale in termini percentuali: il 13,7% della popolazione totale modenese è formata da stranieri, 97mila unità in termini assoluti. Basile si è detto soddisfatto per il lavoro fatto con le espulsioni dal territorio nazionale: 325 quelle fatte a Modena. Interpellato sulla situazione del Cie, il Prefetto si è detto ottimista: "A breve verranno inaugurati, con la collaborazione del provveditorato agli studi, corsi di lingua e di educazione civica. Le proteste dei lavoratori? Sono subito rientrate con il pagamento degli stipendi". Dichiarazioni rilasciate poche ore prima del nuovo annuncio da parte dei sindacati di altri ritardi del consorzio L'Oasi nel pagare quanto dovuto ai lavoratori della struttura di via La Marmora.

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