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"A Modena calano i reati, ma rimane alta la percezione di insicurezza"

In occasione della Festa dell'Arma, il colonnello Stefano Savo, comandante provinciale, ha stilato un bilancio dei primi cinque mesi di attività del 2013: "Meno reati, più arresti, più auto sulle strade modenesi rispetto lo scorso anno"

A fronte di un calo generale della delittuosità (meno 13%), la percezione di insicurezza fra i modenesi rimane comunque alta. Lo ha affermato il colonnello Stefano Savo, comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Modena, in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, durante la presentazione del bilancio dell'attività svolta nei primi cinque mesi del 2013. 

Nella provincia di Modena calano complessivamente i reati per effetto, soprattutto, della diminuzione dei furti (meno 12,7%) e della maggiore presenza dei mezzi dell'Arma sulle strade (più 4%): "In sostanza - ha spiegato Savo - sono aumentati i colpevoli assicurati alla giustizia: abbiamo avuto un incremento di arresti pari al 10%, con un picco in città dove il numero, 50 (212 in tutta la provincia), è raddoppiato rispetto lo scorso anno". Nei primi 5 mesi dell'anno sono state presentate 1553 denunce (più 9%), più 9% rispetto il dato analogo registrato lo scorso anno.

Tutto bene? Non proprio, perché in questo quadro si registra comunque la costante percezione di insicurezza da parte dei cittadini: ciò è dovuto soprattutto dai furti in abitazione (in calo) e all'aumento di scippi, rapine ed esercizi commerciali. "Cito questi reati - ha detto il comandante provinciale - perché si tratta di crimini che per loro modalità invasive e violente sono quelli che alimentano il senso di vulnerabilità della cittadinanza e vanificano gli sforzi profusi dalle Forze dell'Ordine per la sicurezza pubblica: sono reati che colpiscono le persone nei luoghi nei luoghi della quotidianità, negli spazi che sentono propri e privi di rischi. Di fronte a ciò, fronte a ciò, occorre guardare ai risvolti umani per le vittime, identificarsi nelle paure della gente comune e agire con efficienza riconoscendo anche la tranquillità come un diritto". 

Prosegue anche l'impegno nella lotta contro gli stupefacenti, la corruzione e l'infiltrazione della criminalità organizzata: "Sebbene siano fenomeni molto più sotterraneie meno dirompenti per la tranquillità pubblica, sono insidie dall'effetto devastante su tessuto sociale ed economico contro le quali non possiamo che dirigere tutte le nostre migliori risorse", ha concluso il colonnello Savo.

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