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Cronaca Piazza Grande

Commercio e regole Unesco, ancora dibattito sul centro storico

Da un lato le associazioni di categoria che criticano i vincoli imposti dal regolamento dell'Unesco e dall'altro la Cgil che accusa grande distribuzioni e liberalizzazioni. Mentre il Comune fa da giudice silenzioso

A tenere banco sulla stampa locale è ancora il discorso sulla vitalità del centro storico, sulla sua vocazione commerciale e sulle politiche condotte dall'Amministrazione a riguardo. Ma questa volta non si parla di Piazza Roma, bensì di un regolamento con le prescrizione derivanti dalla tutela dei patrimoni dell'Unesco, che il Comune non ha ancora licenziato in versione definitiva, ma che impone restrizioni e nuove regole per gli esercenti.

Un regolamento che ha fatto imbracciare nuovamente ai commercianti di Rete Imprese la mai sotterrata ascia, e che ha invece fornito alla Cgil modenese lo spunto per sfoderare i suoi cavalli di battaglia sulle regole del commercio. “Evidentemente anche a Modena il centro storico può sopravvivere soltanto grazie al rilancio del turismo e indubbiamente l'Unesco può garantire un volano fondamentale per il nostro territorio – ha scritto il sindacato confederato in una nota - Le regole dell'Unesco, volte alla salvaguardia della qualità ambientale, alla sicurezza ed al controllo dei monumenti, vengono invece paradossalmente dipinte dalle associazioni di categoria come una condizione estremamente negativa per gli esercizi commerciali”.

Per la Filcams/Cgil di Modena si tratta perciò di una polemica futile, in quanto non è dalle prescrizioni del regolamento che Unesco che arrivano i problemi del Centro e dei commercianti. Per il sindacato il nodo della questione è sempre “l'indiscriminata concorrenza praticata dalla Grande distribuzione organizzata, l'unico soggetto economico a trarre vantaggi dalle liberalizzazioni degli orari del commercio, a discapito dei lavoratori e dei piccoli esercenti”

“Avevamo anche fornito – spiega Alessandro Fili, responsabile commercio Filcams/Cgil – tre semplici proposte per iniziare a intraprendere un percorso positivo per la riqualificazione del commercio in centro storico: trasporto pubblico gratuito verso il centro la domenica, parcheggi gratuiti per i lavoratori del centro, pianificazione di un numero di chiusure dei grandi centri commerciali. Il risultato è stato l'imbarazzante silenzio di tutti coloro che potevano dare un contributo a questo tema, Amministrazione comunale ed associazioni di categoria su tutti, così come purtroppo era già avvenuto in occasione delle nostre critiche al bando “Etico e Tipico”, dove il tema del lavoro veniva affrontato solo incidentalmente.

“Evidentemente sembra molto meglio concentrarsi su discussioni infinite sul colore delle serrande, invece che sedersi attorno ad un tavolo e ragionare in modo sistematico su strategie volte al rilancio del centro storico di Modena. In questo contesto è disarmante notare la sterilità del dibattito sul commercio in centro storico in corso – affonda ancora il sindacato - così come è disarmante la latitanza dell'Amministrazione comunale, incapace da anni di proporre politiche volte alla costruzione di regole condivise che consentano di privilegiare il polmone della vita sociale dei modenesi”.

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