Macchinario senza blocco automatico, gli accertamenti sulla morte di Laila
Il blocco d'emergenza della fustellatrice poteva essere azionata solo manualmente, ma non vi erano altri operai addetti a quel macchinario. La relazione dell'Ispettorato sul tavolo del Ministro
La macchina fustellatrice a cui lavorava Laila El Harim era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico, ma purtroppo azionabile, da parte dell'operatrice soltanto manualmente e non automaticamente. "Ciò ha consentito un'operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento". E' questo uno dei primi rilievi effettuati dall'Ispettorato nazionale del lavoro presso la Bombonette di Camposanto, che ieri è stata teatro del decesso dell'operaia 41enne, di fatto risucchiata dal macchinario senza possibilità di scampo.
Il direttore dell'Ispettorato nazionale, Bruno Giordano, ha informato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha chiesto di essere costantemente aggiornato sugli sviluppi degli accertamenti effettuati sul luogo dell'infortunio
Riguardo alla dinamica dell'infortunio e alla conformità del macchinario secondo i principi della massima sicurezza tecnicamente possibile, sono in corso specifiche indagini da parte degli ispettori Upg della Usl di Modena. Ulteriore documentazione acquisita sull'organizzazione della sicurezza verrà esaminata dal direttore dell'Ispettorato del lavoro che ne informerà Orlando anche "per definire, secondo le competenze, le azioni da intraprendere dopo aver stabilito l'esatta dinamica e le relative responsabilità", si legge nella nota.
La 41enne, assunta a tempo indeterminato da poco tempo, era al lavoro da poco più di due ore quando è accaduto l'irreparabile. Il suo turno era iniziato alle 5.50 ed era da sola a gestire il macchinario che taglia e sagoma i cartoni destinati al packaging per pasticceria prodotto dall'azienda di Camposanto.