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Cronaca

Qualità dell'aria: Arpa ottimista, ma Modena resta maglia nera

Per il terzo anno consecutivo il dossier dell'Agenzia per l'ambiente sottolinea le cattive condizioni dell'atmosfera in provincia di Modena per l'eccessiva presenza di polveri sottili. Sul piano regionale piccoli segni di miglioramento

Arpa Emilia-Romagna ha realizzato e presentato il proprio Report annuale sulla qualità dell'aria nella nostra regione, sintetizzando i rilevamenti effettuati nelle stazioni delle diverse province riguardo gli inquinanti presenti in atmosfera. L'analisi che la stessa Arpa estrapola dalle analisi è di moderata soddisfazione: assenza di criticità per alcuni inquinanti come monossido di carbonio (CO) e biossido di zolfo (SO2), tendenza al graduale miglioramento per quanto riguarda il particolato fine (PM 10), stabili ma ancora elevati i valori dell'ozono in estate. 

MODENA E LE PM10 - In questo quadro d'insieme, la provincia di Modena non brilla, riproponendo i ben noti problemi legati in particolar modo all'elevata concentrazione di polveri sottili. Le 5 stazioni modenesi hanno infatti sforato ampiamente i limiti annuali per la protezione della salute – insieme a Parma e Reggio Emilia – sia la media oraria giornaliera, il cui superamento è tollerato solo per 35 giorni l'anno. Nel complesso, analizzando tutti i tipi di inquinanti, l'aria è stata ritenuta “buona” o “accettabile” per il 61% dell'anno 2012. Anche per quanto riguarda le PM2,5 Modena resta fanalino di coda: utilizzando il valore limite che entrerà in vigore nel 2015, oltre che nel modenese i superamenti sono stati registrati solo a Ravenna.

ALTRI INQUINANTI - Relativamente all'ozono (O3), complice la seconda estate più calda dal 2000, sono stati superati i limiti massimi giornalieri di concentrazione (media mobile su 8 ore di 120 microgrammi/m3) in 30 delle 34 stazioni di monitoraggio, con solo 4 di queste (a Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), nella norma. Buona e in costante e progressivo miglioramento la situazione del biossido di azoto (NO2): nessun superamento del livello orario di protezione della salute umana e solo pochi casi di superamento della media annuale concentrati nelle aree urbane delle province centro-occidentali. Tra gli altri aspetti positivi, sono tutti abbondantemente sotto i limiti di legge le concentrazioni di metalli pesanti (arsenico, cadmio, nickel e piombo), di benzene (C6H6), di monossido di carbonio (CO), di biossido di zolfo (SO2), degli IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) e di benzo(a)pirene.

Il Report, che porta la firma dell'ex assessore Sabrina Freda, e che è stato presentato alla conferenza conclusiva del progetto europeo Life+ Opera, sottolinea ancora una volta come la qualità dell'aria sia determinata in buona parte dall’inquinamento a grande scala tipico della pianura padana, con la grande variabile del tempo atmosferico, capace di abbattere o esaltare le emissioni. Trarre conclusioni localistiche è perciò difficile e ancora più difficile è comprendere il livello istituzionale veramente in grado di porre in essere politiche per migliorare l'aria che respiriamo. Per chi volesse farsi un'idea approfondita dei numeri e delle dinamiche, il Report è disponibile online a questo indirizzo.

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