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Cronaca Sassuolo

Resti ritrovati a Sassuolo, manca solo la prova del Dna per confermare che siano di Paola Landini

Tantissimi elementi combaciano con la scomparsa della 44enne, avvenuta 9 anni fa. Ossa, abiti e pistole sono stati scoperti in un'area di pertinenza del poligono

Era il 15 maggio 2012 quando si persero le tracce di Paola Landini, 44enne residente a Fiorano. La donna lasciò la propria auto accanto al Tirassegno di Sassuolo - struttura diretta dal suo compagno convivente - con a bordo gli effetti personali e da quel momento non si ebbero più sue notizie. Lunghe e articolate le ricerche, così come le ipotesi salite agli onori delle cronache, ma dalle indagini  nessuna conferma per 9 anni. Fino a qualche giorno fa.

Il 5 maggio scorso, infatti, le squadre di ricerca composte da Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Protezione civile hanno battuto la zona del poligono di tiro sassolese per cercare indizi sulla scomparsa del 21enne Alessando Venturelli, la stessa zona dove si presumeva fosse passata Paola Landini. Sono stati gli specialisti del Soccorso Alpino ad imbattersi casualmente, esplorando boschi scoscesi e calanchi, in alcuni resti ossei.

Tredici frammenti ossei, di parto del cranio, delle gambe e del bacino, frammenti di abiti sportivi, due piccole pistole, di cui una completamente deteriorata e la chiave di un'auto. Fiat. Questo ciò che è stato ritrovato nella fittissima macchia di vegetazione nell'area che oggi rientra nel perimetro del Tirassegno, quindi in teoria non facilmente accessibile. Un'area impervia e vasta, di almeno 25 metri per 25, dove gli inquirenti, guidati dalla Squadra Mobile di Modena, si sono recati tre volte in questi giorni, scoprendo sempre nuovi elementi. 
Per il dirigente degli investigatori, Mario Paternoster, vi sono moltissimi indizi che portano verso l'attribuzione dei resti a Paola Landini. Su tutti la presenza di impianti chirurgici nelle ossa, compatibili con quelli oggetto di un intervento cui la 44 si era sottoposta. La chiave dell'auto sarebbe compatibile con la Panda della donna, mentre anche i vestiti e le armi combacierebbro con i suoi effetti personali. Insomma, mancherebbe solo la prova del Dna per confermare in modo inequivocabile. 

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