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Cronaca

Accoglienza e sicurezza, che opinione abbiamo dei profughi?

Unimore e Unipr hanno sviluppato una ricerca per comprendere la percezione che si ha del fenomeno migratorio e le opizioni sull'accoglienza. Vince il volontariato, ma non certo l'ospitalità "diretta". Solo un intervistato su cinque ha avuto contatti positivi con i migranti

Solo il 15% ha fornito una stima corretta sugli arrivi degli stranieri in Italia nel 2015, 7 su 10 non percepiscono i profughi come una minaccia alle risorse e il 60% nemmeno alla sicurezza, quasi 9 su 10 ritengono che l'Italia debba accogliere i profughi come diritto inalienabile. D'altra parte, solo il 20% ha avuto contatti positivi con i profughi, solo il 42% li accoglierebbe in casa e il 38% affitterebbe loro un'abitazione di proprietà. Sono i risultati della ricerca "Come vedono gli italiani l'arrivo e la presenza dei profughi in Italia?" condotta da Tiziana Mancini, Luca Caricati e Benedetta Bottura dell'Università di Parma e Loris Vezzali e Gian Antonio Di Bernardo dell'Università di Modena e Reggio Emilia tra gennaio e marzo 2016 attraverso un questionario on line, ospitato dalla piattaforma Qualtrics. 

La ricerca ha coinvolto quasi 600 adulti. Il campione analizzato, residente in diverse province italiane con una prevalenza per quelle dell'Emilia-Romagna, è composto per il 70% da donne di diverse fasce di età, per il 79% è impiegato in diversi ambiti professionali, il 48% si definisce di sinistra o di estrema sinistra, mentre solo l'11% si definisce di centro-destra, destra o estrema destra.

I DATI - Solo il 20% degli intervistati dichiara di avere avuto contatti positivi con i profughi, mentre solo il 5% ammette di avere avuto esperienze negative. Rispetto all'esposizione mediatica, il 90% dichiara di avere letto o sentito raramente informazioni positive sui profughi in tv, alla radio o sul giornale, il 76% dichiara invece di aver letto o sentito spesso informazioni negative. In pochi hanno dato una stima corretta del numero di arrivi in Italia nel 2015 (quasi 154 mila), ma se il 60% ha sottostimato il dato, il 25% lo ha sovrastimato. Per il campione intervistato solo il 56% dei profughi arrivati in Italia proviene realmente da zone di guerra, ma l'83% è d'accordo che se non lasciassero i loro Paesi i profughi avrebbero buone probabilità di morire a causa della situazione sociale o politica. Gli intervistati non percepiscono i profughi come una minaccia alle risorse (ad esempio quelle economiche): il 70% non è d'accordo sul fatto che questi assorbano una parte consistente di tasse e occupino posti di lavoro privandone così gli italiani. Anche il senso di sicurezza non sembra messo in discussione: 6 intervistati su 10 ritengono che vivere vicino a strutture di accoglienza non incrementi i rischi personali. A questo si aggiunge che, accanto a un diffuso senso di pietas, la stragrande maggioranza degli intervistati riferisce di provare rispetto e ammirazione e nessun odio o disprezzo verso i profughi.

Ma cosa farebbero gli italiani in supporto dei profughi? I risultati della ricerca sono meno netti: da una parte, circa il 75% del campione si dichiara disposto a fare volontariato in un centro di accoglienza, solo il 42% ospiterebbe in casa propria un profugo e solo il 38% affitterebbe senza problemi un'abitazione di proprietà per accoglierli. Circa tre quarti del campione si dice abbastanza o fortemente d'accordo sul fatto che lo Stato italiano debba garantire ai profughi o ai richiedenti asilo vitto, alloggio, accesso ai sistemi sanitari e assistenza legale gratuita. La metà del campione è d'accordo però sul fatto che se i profughi vogliono rimanere in Italia devono darsi da fare sena aspettare che lo Stato faccia qualcosa per loro. In termini generali, comunque, l'87% degli intervistati ritiene che l'Italia debba accogliere i profughi perchè è un diritto inalienabile. Fra coloro, invece, che ritengono che l'Italia non debba ospitare i profughi (solo il 13%), le motivazioni sono il senso di invasione e il costo economico che l'accoglienza comporta. 

Infine, l'ultima parte della ricerca ha riguardato l'opinione verso il ruolo dell'Europa nella gestione delle problematiche legate alle richieste di asilo da cui emerge scetticismo: ben il 90% è d'accordo nel ritenere che l'Europa non sia coesa sulla questione dei profughi e solo il 27% si dice fiducioso che l'Ue possa trovare una soluzione condivisa sulla questione.

(DIRE)

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