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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuta il matrimonio combinato, la 19enne ora è finalmente al sicuro

È stata trasferita in una struttura protetta la 19enne residente nel modenese che ha denunciato la sua famiglia per aver tentato, con la violenza, di forzarla ad un matrimonio a lei non gradito. La prima notte dopo la denuncia era stata ospitata dalla preside della sua scuola

Ha rifiutato di sposare l'uomo scelto per lei dalla famiglia, e per questo sarebbe stata costretta a subire angherie e violenze dalle persone a lei più vicine. Ma grazie al grande amore provato nei confronti di un ragazzo, al sostegno della scuola e dell'Avv. Barbara Iannuccelli, ha trovato la forza di denunciare i genitori e di allontanarsi dai suoi aguzzini. 

E' la storia di una ragazza indiana di 19anni, residente in un comune dell'Appennino modenese, che nella giornata di ieri si è recata alla Polizia di Bologna (dove lei frequenta le scuole superiori) per mettere a verbale tutto ciò che è stata costretta a subire dal momento del rifiuto del matrimonio combinato. Lo ha fatto andando incontro ad enormi difficoltà: la giovane, essendo in Italia da soli quattro anni, non ha logicamente una rete di contatti estesa su cui poter contare e la stessa famiglia che si è trovata costretta a denunciare era il suo nucleo principale di affetti e di sostegno.

L'Avvocato Iannuccelli racconta che nella scelta di denunciare l'accaduto, abbia avuto un grande peso l'amore sincero nutrito nei confronti di un ragazzo che la 19enne è decisa a voler sposare. Un ragazzo indiano, che condivide con la giovane cultura e religione: considerazione che lascia, se possibile, ancora più attoniti dalla violenza della reazione della famiglia. L'Avvocato Iannuccelli sottolinea infatti come in questo caso il fattore culturale non abbia un peso preponderante, come invece spesso accade: "da parte dei familiari c'era la volontà di privarla di ogni capacità di autodeterminazione", sostiene il legale. 

Nelle ore immediatamente successive alla denuncia, la giovane era stata ospitata dalla Preside della scuola bolognese da lei frequentata con ottimi risultati. Un gesto esemplare di istituzione (e di umanità dell'istituzione, troppo spesso dimenticata) da un lato, che però sopperiva da una mancanza di istituzione dall'altro: "mi sarei aspettata che lo Stato rispondesse" aveva dichiarato all'Ansa la Iannuccelli a ridosso della denuncia, invece "non c'era nessuna possibilità di collocamento in protezione, se non metterla da sola in un b&b e se volevo avrei potuto dormire io con lei. Ora è stata affidata alla preside, una privata cittadina, mettendo a repentaglio la sua incolumità perché la famiglia la sta cercando".

Nella giornata di oggi, la situazione però è cambiata. La 19enne infatti, è stata collocata in una struttura protetta, della quale - per tutela della giovane - non è dato sapere la collocazione. "Oggi è andata bene" ha dichiarato l'Avv. Iannuccelli "abbiamo chiuso la fase di messa in sicurezza: ora siamo concentrati sul fronte della giustizia".

Del caso ora se ne occuperà la Procura di Modena, territorialmente competente in quanto la giovane e i suoi familiari risiedono in provincia. I reati per cui si indaga sono due: maltrattamenti e induzione al matrimonio, reato introdotto nel codice penale soltanto nel 2019. 

"Il caso di Saman Abbas forse ha insegnato qualcosa: oggi abbiamo fatto un passo avanti", sottolinea l'Avvocato Iannuccelli, legale del fidanzato della giovane donna maltrattata e barbaramente uccisa a Reggio Emilia dopo aver rifiutato di sposare l'uomo che la sua famiglia aveva scelto per lei. In quel caso infatti, c'era stato soltanto un decreto penale di condanna (e quindi una pena pecuniaria) nei confronti dei genitori. Non è dato sapere se nei confronti dei familiari della 19enne residente nel modenese siano state applicate delle misure cautelari: sarà ora compito della Procura valutarne la necessità. 

Nella speranza di non dover più documentare epiloghi tragici come quello appena menzionato, giova ricordare che nella provincia di Modena questo, purtroppo, non è un caso isolato.

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