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Cronaca

Maxi processo Aemilia, 219 rinvii a giudizio per la 'ndrangheta nostrana

La Fiera di Bologna, trasformata in un grande tribunale, vedrà aprirsi le porte per 219 persone, che il Gup dovrà ascoltare per decidere il rinvio a giudizio. Si chiude così il lungo lavoro della Dda contro la cosca Grande Aracri

Sono saliti a 219 i rinvii a giudizio nell'ambito della maxi inchiesta "Aemilia". E' questo, dunque, il numero di persone chiamate a comparire davanti al Gup del Tribunale di Bologna, che dovrà sentirli e valutare per ciascuno l'effettivo rinvio a giudizio. Un lavoro davvero imponente quello svolto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sicuramente il più significativo mai effettuato in regione contro le infiltrazioni e il radicamento delle cosche mafiose.

Dopo lunghi mesi di indagine, lo scorso 28 gennaio era scattata il blitz notturno dei Carabinieri, che avevano notificato misure cautelari a ben 117 persone, coinvolte a vario titolo negli affari illeciti della 'ndrina Grande Aracri, il gruppo cutrese impiantato da ormai oltre un decennio nella provincia di Reggio Emilia e particolarmente attivo nel settore edile.

Il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso è stato contestato a 54 persone, tra cui spiccano Nicolino Sarcone, Michele Bolognino, Alfonso Diletto, Francesco Lamanna, Antonio Gualtieri e Romolo Villirillo. Attorno a questi soggetti ruotava un giro di affari imponente, che avrebbe coinvolto anche politici locali, imprenditori, professionisti e persino un giornalista. Sul fronte modenese, particolarmente delicata è la posizione della famiglia di Augusto Bianchini, le cui imprese edili risulterebbero strettamente legate agli affari mafiosi, anche nella ricostruzione post sisma.

Di fronte al numero così elevato di imputati, Bologna si sta attrezzando per insediare un'aula bunker fuori dalle mura del tribunale, più precisamente nei padiglioni della Fiera. Lo spazio dovrebbe infatti ospitare circa 500 persone e al contempo garantire gli standard di sicurezza e riservatezza richiesti dal procedimento giudiziario. La Regione Emilia-Romagna interverrà con uno sforzo economico di ben 400mila euro per adeguare gli spazi.

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