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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Caso Chioscopoli, rinviata l'udienza per Bonaccini e Marino

Lo sciopero dei penalisti fa slittare l'udienza che vede il segretario regionale Pd accusato di abuso d'ufficio, insieme all'Assessore Marino e a due dirigenti comunali. Insieme al giudizio si allontana anche la discesa in campo di Bonaccini come candidato sindaco

É rinviata al 18 ottobre, a causa dello sciopero dei penalisti, l'udienza del Gup, decisiva sul rinvio a giudizio di Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd, sul caso del chiosco al parco Ferrari di Modena. Allo sciopero aderiscono infatti due su tre dei avvocati che sarebbero dovuti intervenire e nonostante Massimo Vellani, il legale che rappresenta l'assessore alla sicurezza del Comune di Modena, Antonino Marino e lo stesso Bonaccini, abbia deciso di non astenersi dal lavoro, i colleghi Luca Scaglione e Fulvio Orlando hanno invece aderito allo sciopero.

Oltre a Stefano Bonaccini, accusato di abuso d'ufficio e turbativa d'asta, il pm ha chiesto il processo con le stesse accuse anche per Mario Scianti ex dirigente del settore patrimonio del Comune di Modena, oltre che per Antonino Marino, attuale assessore alla sicurezza del Comune di Modena, accusato d'abuso d'ufficio e Giulia Severi dirigente del Comune, settore cultura oltre che per i titolari del locale, Massimiliano Bertoli e Claudio Brancucci, accusati di turbativa d'asta. 

Secondo l'impianto accusatorio del pm il chiosco al Ferrari, che negli anni in cui Stefano Bonaccini era assessore era gestito da Achiropita Mascaro (barista assassinata nel febbraio del 2007, omicidio per il quale l'unico imputato, suo ex socio, è stato assolto con formula piena), passò dalla Mascaro nelle mani della società Sdps, i cui referenti erano Brancucci e Bertoli, con modalità non regolari. Alla donna nella primavera 2003, vennero contestate carenze nella gestione dal Comune di Modena, il contratto di gestione venne annullato e il chiosco fu assegnato poco tempo dopo alla Sdps, che negli anni successivi risultò a sua volta, per lungo tempo, inadempiente nei pagamenti senza che questo comportasse la scissione del contratto da parte del Comune.

Il rinvio dell'udienza porta con sé anche qualche implicazioni politica, legata alla candidatura dello stesso segretario Pd alla carica di sindaco di Modena. Bonaccini si è sempre detto assolutamente tranquillo e certo di una sentenza di assoluzione, supportato anche dai vertici del partito modenese. Le lungaggini della giustizia costringeranno però anche ad un rinvio dell'annuncio di candidatura, che molti attendevano per il 22 settembre dal palco della Festa Pd di Ponte Alto.

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