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Cronaca

Lavoro nero nei ristoranti cinesi, pugno di ferro dei Carabinieri

Controlli in due locali: denunciati i titolari, scoperti 8 lavoratori in nero, comminati 84mila euro di multa, accertati 137mila euro di evasione fiscale

Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica i due titolari di altrettanti ristoranti cinesi: nei locali gestiti da queste due persone sono state scoperte gravissime irregolarità da parte del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dagli operatori della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena. Il primo titolare è stato denunciato per avere omesso le registrazione obbligatorie per evitare il versamento di contributi Inps per un importo complessivo di poco più di 49mila euro nel periodo compreso tra giugno e ottobre 2011 (rischia fino a due anni di carcere). Il secondo, invece, è stato denunciato perché dava lavoro ad una cameriera cinese sprovvista di permesso di soggiorno e a un minorenne, sempre di nazionalità di cinese, completamente in nero e senza alcuna visita medica preventiva.

CONTROLLI - I controlli dei militari dell'Arma e degli operatori della Dpl si sono svolti nei due ristoranti lo scorso 21 ottobre e il 2 dicembre. Nel primo locale è emerso che la sera della "visita" erano impiegati 22 persone (di cui due in nero) tra cuochi, camerieri e addetti alle cucine. Dai registri è emerso che, guarda a caso, solo per quella sera erano stati registrati tutti e 22 i lavoratori, mentre nei giorni restanti erano stati registrati per poche ore al giorno non più di 11 persone. Ai Carabinieri queste registrazioni sono apparse ovviamente inverosimili dato il volume d'affari sviluppato dal ristorante e soprattutto i 250 coperti presenti in sala, senza dimenticare poi le aperture a pranzo e a cena, e, soprattutto, il fatto che al momento del controllo, il locale aveva incassato nell'intera giornata la somma di 4.230 euro. Incasso superiore, invece, il 31 luglio con 4.667 euro: al lavoro, però, risultarono registrate solamente due persone, probabilmente dotate di superpoteri!

CONTRIBUTI - Quest'ultimo non è stato l'unico caso: dall’apertura al pubblico del ristorante, avvenuta il 28 maggio 2011 e fino alla data di accesso ispettivo, il locale ha avuto incassi sempre piuttosto alti spesso anche di molto superiori a quelli registrati nella giornata del controllo, mentre, stranamente, il personale impiegato risultava essere sempre in numero nettamente inferiore a quello trovato al lavoro all’atto dell’accesso ispettivo e certamente esiguo in rapporto alle esigenze del locale. In parole povere, il ristoratore teneva la documentazione fiscale in regola emettendo regolarmente gli scontrini, però non registrava i lavoratori impiegati per eludere i contributi dovuti. Constatate queste palesi incongruenze, dagli accertamenti è emerso che pur incassando costantemente 110mila euro al mese, il ristorante ha evaso non meno di 10mila euro mensili ai danni dell'Inps per un importo pari a 49.123 euro nel periodo da giugno a ottobre 2011.

LAVORO NERO - Il titolare del secondo ristorante ha "rimediato" al comportamento scorretto perpetrato fino al momento del controllo: all'arrivo dei Carabinieri, sono stati scoperti cinque lavoratori in nero su un totale di 20 persone trovate al lavoro ed è stata sospesa l'attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione delle posizioni fuorilegge, inclusi la donna irregolare e il minorenne. La regolarizzazione è poi avvenuta dopo pochi giorni.

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