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Analisi a Villa Fiorita, formaldeide sotto i livelli di rischio: “Aprite le finestre”

I campionamenti nella sede del Distretto evidenziano concentrazioni di sostanza inquinante al di sotto della soglia pericolosa per la salute e in calo nel tempo. Ma l'Ausl conferma i trasferimenti di personale e servizi

I risultati dei campionamenti nei locali e sul personale dell'ex Villa Fiorita sono stati resi noti dalla Fondazione Maugeri, incaricata dall'Ausl di svolgere le analisi dopo l'allarme formaldeide che si è abbattuto sulla sede del Distretto Sanitario di Sassuolo. Una serie di test effettuati in tre tappe - nel febbraio 2014, nel luglio successivo e nel marzo di quest'anno – che tracciano un quadro sicuramente meno allarmante di quanto si potesse ipotizzare, ma non privo di problematiche di difficile gestione, che testimoniano inequivocabilmente la presenza dell'agente cancerogeno negli uffici e negli ambulatori.

Quello che emerge chiaramente è un progressivo calo dei livelli di concentrazione di formaldeide, ma soprattutto valori medi che si collocano al di sotto di quello che è stato definito in maniera cautelativa il livello di soglia. La Fondazione – a fronte di un panorama scientifico internazionale non ancora concorde – ha fissato in 31 microgrammi al metro cubo il valore sotto il quale non si manifestano effetti acuti o cronici per la salute di chi è esposto alla sostanza. Soltanto in tre casi (nel 2014) i campionamenti hanno fornito valori superiori, mentre la media della concentrazione nei locali del Distretto è sempre stata al di sotto dei 25 microgrammi.

Pericolo scampato? Purtroppo no, dal momento che non si può considerare soltanto il valore assoluto di concentrazione, ma anche l'esposizione nel tempo, come per i lavoratori Ausl, che hanno in diversi casi manifestato sintomi più o meno gravi chiaramente riconducibili a quell'inquinante. E di fronte alla malattia il balletto delle cifre espressi dai diversi organi istituzionali e scientifici perde inevitabilmente peso.

Ma le conclusioni tratte dalla Fondazione Maugeri vanno nella direzione della tranquillità, dal momento che il rapporto firmato dal Direttore Centro di Ricerche Ambientali dott Danilo Cottica, si limita a consigliare una “sistematica ventilazione forzata dei locali, fuori orario di lavoro”. Una misura per così dire lieve, che non menziona la necessità di interventi per rimuovere la fonte delle emanazioni tossiche, verosimilmente causate dalle colle e da alcune gomme utilizzate nei lavori di pochi anni fa.

Ma aldilà di questa indicazione, l'Azienda Usl ha dichiarato la volontà di proseguire nel piano di trasferimenti. Pare infatti da quanto emerso in Prefettura, che saranno trasferiti a breve anche i servizi di Saub, Vaccinazioni Adulti, alcuni ambulatori presso l'Ospedale di Sassuolo, nonché i Servizi Centrali. Una scelta cautelativa alla quale non è però chiaro se seguiranno profondi lavori di ristrutturazione dell'edificio, chiaramente ammalorato, seppur in via di “guarigione”.

Una scelta accolta con scetticismo dai rappresentanti sindacali, che anche oggi incontreranno i vertici dell'Azienda Sanitaria sassolese per fare il punto sui risultati delle analisi. La Cgil mantiene lo stato di agitazione dei propri iscritti in attesa di risposte chiare, sottolineando le richieste (anche economiche) di chi è stato trasferito in altra sede, ma soprattutto cercando di evidenziare le responsabilità di quanto accaduto e la necessità urgente di riconsegnare un ambiente completamente sano.

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