Verifiche sugli edifici dopo lo scandalo "cemento depotenziato". Tutto regolare a Mirandola
Le analisi svolte su cinque edifici del paese della Bassa realizzati dalla ditta AeC hanno dato esito negativo: nessuna irregolarità è stata riscontrata nei campioni di calcestruzzo esaminati. Effettuati anche i collaudi
A Mirandola è stato utilizzato calcestruzzo regolare nella costruzione degli edifici pubblici realizzati dopo il sisma del 2012. E’ il verdetto dei controlli effettuati su cinque strutture non ancora sottoposte a collaudo costruite in città: l’Aula Magna “Rita Levi Montalcini”, la sede della Croce Blu di via Posta Vecchia, la scuola primaria e la palestra di via Giolitti, la palestra del Galilei.
La decisione dell'Amministrazione è arrivata ll'indomani del clamore suscitato dall'inchiesta sul presunto cemento depotenziato utilizzato per la realizzazione delle scuole "Frassoni" di Finale Emilia. Gli edifici scaldagliati sono infatti quelli costruiti dallla AeC Costruzioni, l'azienda locale che è stata coinvolta nello scandalo al pare di Betonrossi, fornitore del calcestruzzo per l'edificio finalese e per molti altri del cratere sismico.
Su richiesta specifica del Comune, la Regione Emilia Romagna, attraverso la struttura commissariale, nei giorni scorsi, ha effettuato controlli di carattere distruttivo prelevando campioni di calcestruzzo nei cinque edifici. Dalle accurate analisi effettuate non sono emerse problematiche di sorta riguardo al calcestruzzo utilizzato nella costruzione. Nel contempo, i cinque edifici sono stati anche sottoposti a collaudo.
Il Comune di Mirandola ha poi autonomamente effettuato verifiche anche sulla qualità del calcestruzzo utilizzato per costruire la palestra di Quarantoli che sarà inaugurata sabato 1° ottobre. Anche in questo caso, tutto è risultato regolare.
