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Cronaca

Recuperati due preziosi dipinti di Ligabue, erano stati rubati nel 1998

A distanza di quasi 17 anni i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato due quadri a olio del celebre pittore. L'indagine ha permesso di smascherare una trattativa tra un gallerista e un acquirente modenese

Sono passati ormai molti anni dall'estate del 1998, quando i ladri riuscirono a sottrarre da un'abitazione privata di Guastalla (RE) due preziosi dipinti ad olio di Antonio Ligabue. Un furto di opere d'arte che finì – come tanti altri – nel database del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, ma che – a differenza di tanti altri – si è recentemente concluso con il ritrovamento delle opere e la denuncia di alcuni dei soggetti coinvolti nell'illecito traffico dei quadri.

LE OPERE – Si tratta di due quadri di grande valore, raffiguranti i più classici soggetti del pittore nato in Svizzera e trapiantato a Gualtieri. Il primo è “Cavaliere con paesaggio svizzero”, olio su faesite 67x54, risalente al 1954-55; il secondo invece è un emblematico “Leopardo che azzanna una gazzella”, olio su compensato 47x64, dipinto intorno al 1943 e ormai divenuto il simbolo stesso dell'opera tormentata di Antonio Ligabue. I due quadri sono in perfette condizioni, fortunatamente non rovinati dalle vicessitudini illecite che hanno attraversato.

L'INDAGINE – Il lungo percorso investigativo si è concretizzato in un'indagine della Procura di Modena in carico al Pm Imperato, che ha trovato una svolta interessante dopo i furti nelle chiese della fascia appenninica. I carabinieri del Nucleo Tutela hanno svolto un'indagine con intercettazioni telefoniche e metodi tradizionali, che ha portato alla loro attenzione una trattativa commerciale sospetta. Le due opere erano infatti in mano ad un imprenditore locale, il quale si è avvalso della collaborazione di un noto gallerista – figura di spicco del settore artistico a livello nazionale e non solo – il quale ha sua volta ha trovato un compratore. Il cliente in questione ha perfezionato l'acquisto dei due quadri ad un prezzo complessivo di 115.000 euro, ma poco dopo si è visto comparire i Carabinieri con un mandato di perquisizione, che hanno sequestrato le opere. L'imprenditore e il gallerista sono stati denunciati con l'accusa di ricettazione e truffa aggravata, mentre sono tuttora in corso accertamenti sulla posizione del compratore finale, sulla cui “inconsapevolezza” restano alcuni dubbi.

Indagini di questo tipo, come sottolineato dal colonnello Luigi Cortellessa vice comandante del TPC di Roma e dal capitano Ciro Imperato comandante del Nucleo di Bologna, non possono iscriversi nei canoni classici  e richiedono tempi lunghi. I ladri specializzati in furti di questo tipo sono infatti inseriti in canali molto particolari, che permettono alle opere trafugate di spostarsi rapidamente e ricomparire in modo carsico. Il ritrovamento delle opere di Ligabue è stato salutato in modo positivo anche dal Procuratore aggiunto Lucia Musti, che ne ha sottolineato il valore aggiunto per la nostra terra, cui appartiene l'opera artistica di Antonio Ligabue.

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