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Cronaca Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui

Ciclista terrorista, sei il primo della lista

Da ieri l'Occidente civilizzato ha un nuovo nemico a cui la Polizia di Stato è riuscita a dare volto, nome e cognome: Rosalino Cellamare, mullah delle biciclette, è il leader di un nutrito gruppo di fondamentalisti delle due ruote e ha seminato il terrore fra gli automobilisti modenesi

È di ieri la notizia del fermo imposto dalla Polizia di Stato a un individuo molto pericoloso per l'ordine pubblico e la sicurezza stradale: Rosalino Cellamare, è stato braccato dagli agenti in via Divisione Acqui mentre stava istigando alcuni suoi sodali all'utilizzo della bicicletta, mezzo di trasporto di chiaro stampo sovversivo. L'uomo, ricercato in 27 stati dall'Interpol, dalle Guardie Zoofile Enpa e dalle Giovani Marmotte, è stato ammanettato e portato in Questura a Modena per un interrogatorio di 59 ore consecutive: nel frattempo, i suoi seguaci, riunitisi in preghiera nel parcheggio, hanno inneggiato alla libertà di pedalata. Finito il terzo grado, Rosalino Cellamare è stato rilasciato su una cauzione di 10 biliardi di dollari: raggiunto da giornalisti provenienti da ogni angolo del globo, ha poi emesso una fatwa contro lo smog e i motori a scoppio.

Scherzi a parte, siete liberi di pensarla come volete sull'uscita di Macchioni, una zingarata all'Amici miei o una prova di immensa stupidità: sta di fatto, però, che quanto accaduto ieri ai ciclisti partecipanti a questa Critical Mass deve fare riflettere perché qualcosa non sta funzionando nei rapporti tra cittadini e forze dell'ordine. È di oggi la notizia di due indagati per manifestazione non autorizzata: stavano fermando le auto all'imboccatura della rotatoria di viale Ciro Menotti per consentire il transito in piena sicurezza alle biciclette. Biciclette che non erano guidate da alieni, ladri di bestiame o nazisti dell'Illinois, ma da giovani e famiglie impegnate nel godersi un sabato pomeriggio ventilato di fine agosto, attività che, a quanto pare, è capace di creare turbativa dell'ordine pubblico al pari di un corteo non autorizzato a base di petardi, bastoni e fumogeni.

Un gruppo di un centinaio di ciclisti che pedala in strada, stando sempre alle denunce formulate dall'autorità giudiziaria, costituirebbe una manifestazione non autorizzata. A questo punto, sarebbe lecito aspettarsi lo stesso pugno di ferro contro i gruppi sportivi che alla domenica mattina si radunano per scalare in bici le salite dell'Appennino, per non parlare dei chiassosi caroselli che percorrono le strade durante i matrimoni o le feste di laurea, oppure degli assembramenti spontanei che si formano presso la fontana del Graziosi in Largo Garibaldi ogni qual volta c'è da festeggiare uno scudetto o una coppa del mondo o la fine dell'anno scolastico. Tutti questi episodi, molto più frequenti rispetto ad una Critical Mass mensile, agli automobilisti creano disagi identici se non superiori per entità.

Episodi come quello di ieri pomeriggio, episodi dove c'è un uso smodato dell'autorità rispetto la contingenza della situazione, minano ulteriormente il già flebile rapporto di fiducia che sussiste fra istituzioni e cittadini: episodi come questi rispolverano sempre di più la celeberrima locuzione di Giovenale “Quis custodiet ipsos custodes?”, “Chi sorveglia i sorveglianti?”, inducendo le persone a guardare con sospetto e diffidenza coloro i quali, invece, dovrebbero “proteggere e servire”.

 

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