rotate-mobile
Cronaca Via Emilia Centro

San Geminiano, un pezzo di colore che lava via il grigio della cronaca

Dal grigio delle periferie allagate all'arcobaleno del centro storico: un viaggio cromatico in cui si svela un miracolo inverso, che San Geminiano è chiamato a ritentare ogni anno, per risollevare la città e i suoi cittadini

In ogni redazione giornalistica di Modena, il 31 gennaio viene assegnato a qualcuno il compito di realizzare un pezzo “di colore” sui festeggiamenti per il Santo Patrono. Una tradizione nella tradizione, che quest'oggi tocca al soprascritto. Una missione cromatica che si svolge sempre con buona lena perchè, si sa, San Zèmian per i modenesi è un evento imprescindibile e insindacabile. Allora che il pezzo abbia inizio.

Ma risalendo la via Emilia da est verso il centro, dopo aver fotografato il Panaro esondato e intervistato i residenti allagati, qualcosa va storto. Di colore se ne intravede poco. Molto grigio. Il grigio dell'acqua che da ormai due settimane siamo abituati a calpestare sugli argini e ricevere sulla testa, il grigio dei campi inondati, il grigio del fango sugli scarponi, il grigio del cielo plumbeo, il grigio marmoreo della fontana del Graziosi, che risalendo ancora la via Emilia ti scruta un po' beffarda mentre i suoi fiumi continuano a sversare acqua.

Poi pian piano qualche sfumatura si intravede oltre le vecchie mura del centro, forse incalzata dall'odore persistente dei venditori di porchetta, dei piadinari o dal caramello che cola sulle arachidi e le nocciole. E pian piano i colori si palesano sul serio, tra le tante fantasie degli ombrelli aperti che sfilano in processione, tra i palloncini legati ai carrelli dello zucchero filato e ai passeggini. Colori che si fanno largo a spintoni tra i banchi di stampi in silicone fluorescente, tra cumuli di sciarpe e cappelli. Colori che bollono sulle piastre per le crêpes, che si rincorrono fra i giocattoli per bambini, che si arrampicano sulle immancabili scope estensibili o che danzano all'improbabile ritmo alieno dei flauti andini.

Tanti barlumi che provano a sovrastando la mole altrettanto grigia ma solenne della Cattedrale e della sua Pioppa e sfidano gli sguardi grigi dei modenesi. Colori a prescindere, insomma. Cromie che la fiera di San Geminano ha il preciso compito di portare alla città, quasi per invertire il miracolo del Santo Patrono. Se infatti la tradizione vuole che Geminiano fece calare sulla città la nebbia grigia per nasconderla allo sguardo predatore di Attila e dei suoi Unni, oggi è il grigio della cronaca quotidiana a dover essere nascosto agli occhi dei modenesi. E ogni anno, per qualche ora, il miracolo si ripete. Fino a quando la sera cala sulle bancherelle, sulla via Emilia e sulla fontana del Graziosi. E le statue dei due fiumi che sversano acqua si colorano all'improvviso di tutte le tinte dell'iride, per essere, ci auguriamo, di buon auspicio.

San Geminiano 2014 dalla Ghirlandina

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

San Geminiano, un pezzo di colore che lava via il grigio della cronaca

ModenaToday è in caricamento