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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero generale, il 12 dicembre corteo e comizio in Piazza Grande

I lavoratori aderenti a Cgil e Uil sfileranno lungo via Emilia per poi confluire in Piazza Grande. Protesta contro il Jobs Act di Renzi che contiene modifiche allo Statuto dei Lavoratori

“Così non va!” E’ lo slogan dello sciopero generale nazionale di tutti i settori indetto da Cgil-Uil per venerdì 12 dicembre contro il Jobs Act e la Legge di Stabilità, per rivendicare diverse politiche economiche, una vera riforma della Pubblica Amministrazione, il rinnovo dei contratti pubblici e privati. Anche a Modena, come in tante piazze italiane, venerdì prossimo si svolgerà una manifestazione che chiama a raccolta lavoratori, giovani, disoccupati, pensionati e quanti chiedono al Governo Renzi di cambiare marcia. 

E’ previsto il concentramento del corteo alle ore 9 su via Emilia Ovest/altezza Parco Ferrari con partenza alle ore 9.30. Sfilata per le vie del centro storico sino a piazza Grande dove alle 10.30 si terrà il comizio con interventi di Luigi Tollari segretario provinciale Uil Modena-Reggio Emilia e Tania Scacchetti segretario provinciale Cgil. Previsto anche l’intervento di uno studente dal palco. In piazza Grande ci saranno anche i gazebo di associazioni e dei patronati Inca e Ital che continueranno la raccolta firme contro i tagli previsti dalla Legge di stabilità. Gli organizzatori allestiranno anche un piccolo punto ristoro con la distribuzione di the caldo e panettone.

“Il Governo Renzi sta portando avanti un attacco di proporzioni inedite al mondo del lavoro e alla rappresentanza sociale” hanno detto stamattina in conferenza stampa i segretari di Cgil-Uil Tania Scacchetti e Luigi Tollari. “Siamo consapevoli del sacrificio che chiediamo ai lavoratori in un momento di crisi come questo, ma quando il Governo non ti ascolta lo sciopero è lo strumento più alto per fare sentire la propria voce e chiedere cambiamenti importanti”.

Cgil e Uil sono molto critici verso il Jobs Act che cancella i diritti con le modifiche agli art. 4-13-18 dello Statuto dei Lavoratori (licenziamenti illegittimi, demansionamento, controllo a distanza), non elimina il precariato (“anzi il contratto a tutele crescenti sembra essere proprio la 47^ forma di contratto”), e non prevede risorse sufficienti per rendere universali gli ammortizzatori sociali. Preoccupazione, ad esempio, è stata espressa sulla Cig in deroga destinata ad aziende artigiane- commercio-piccole imprese, che al momento è rifinanziata solo per 5 mesi nel 2015 (per esaurirsi nel 2016), “mentre è stata ampiamente utilizzata in questi anni di crisi per tutelare molti lavoratori non coperti dagli ammortizzatori standard”. 
Anche se il Jobs Act è stato appena approvato dal Parlamento, la mobilitazione dei sindacati non si fermerà e continuerà l’azione di contrasto sui Decreti attuativi. 

“Il Governo procede con molti slogan - hanno aggiunto Tollari e Scacchetti – ma servono misure concrete per il mondo del lavoro e dei pensionati”. I sindacati chiedono un impegno preciso contro la disoccupazione oggi al 13,3% in Italia, 9% a Modena, 35% quella giovanile. Nelle piazze d’Italia, il 12 dicembre Cgil e Uil ribadiranno il ruolo della contrattazione come strumento essenziale per tutelare condizioni normative e salariali dei lavoratori, chiederanno il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego fermi da 6 anni. 

“Nella Legge di Stabilità non c'è un’idea di politica industriale, che rimane affidata unicamente alle imprese attraverso libertà di licenziamento, sgravi a pioggia, e privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico” hanno aggiunto Scacchetti e Tollari. Cgil-Uil chiedono anche un vero contrasto all'evasione e elusione fiscale, e Scacchetti a nome della Cgil chiede una patrimoniale sulle grandi ricchezze necessaria a recuperare risorse per gli investimenti pubblici e per una riforma fiscale complessiva all’insegna dell’equità. “Dietro ai provvedimenti del Governo Renzi c’è una negazione inedita delle relazioni sindacali e dei soggetti intermedi, sindacati in primis - hanno aggiunto i sindacalisti di Cgil Uil – non si può cambiare il Paese contro i lavoratori, ma con loro”. 

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