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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero alla Mec Mac di Modena. Sindacati: "Imprenditore non dà sufficienti garanzie"

Nei giorni scorsi è subentrato un nuovo imprenditore che non ha però presentato un progetto industriale con sufficenti garanzie di prospettiva e per questo da stamattina è scattato lo sciopero ad oltranza dei lavoratori, proclamato dalla Fiom/Cgil

L'azienda Mec Mac di Modena, che è nata dalla decisione della multinazionale giapponese Kverneland di chiudere il sito produttivo nel 2016, dopo mesi di trattativa i sindacati avevano ritenuto che l’imprenditore, l’avv. Borgogna, volesse dare continuità produttiva al sito modenese, ma dopo 13 mesi è giunta la messa in liquidazione. "Nei giorni scorsi è subentrato un nuovo imprenditore - spiegano i sindacati - che non ha però presentato un progetto industriale con sufficenti garanzie di prospettiva e per questo da stamattina è scattato lo sciopero ad oltranza dei lavoratori, proclamato dalla Fiom/Cgil, con presidio davanti ai cancelli (in via Ponte Alto 74) h24."

I sindacati raccontano: "Dopo la messa in liquidazione dell’azienda a fine luglio dell’ex titolare di Mec Mac Modena, l’avvocato Borgogna, l’apertura della procedura per il licenziamento collettivo di tutti i 25 lavoratori, si sono succeduti in questi mesi numerosi incontri con Borgogna nelle sedi del Comune e della Provincia di Modena e nell’ultimo mese è subentrato nella trattativa il rappresentante di un nuovo soggetto imprenditoriale interessato a rilevare Mec Mac.  Il 14 novembre scorso il nuovo soggetto imprenditoriale la Edil Pedone Srl di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) ha rilevato le quote societarie, ha messo in bonis l’impresa revocando lo stato di liquidazione e ha revocato anche la procedura di licenziamento. La società ha affermato la volontà di far ripartire l’attività produttiva ferma da fine luglio, facendola precedere da un periodo di almeno 4 mesi di ammortizzatori sociali."

Quindi spiegano perché i lavoratori hanno scioperato: "Innanzitutto, il nuovo soggetto imprenditoriale non è l’azienda prospettata dagli impegni sottoscritti inizialmente con un’offerta di interessamento (seppur non vincolante), che aveva una importante solidità finanziaria, ma si è rilevata appunto la Edil Pedone Srl che ha un capitale sociale nettamente inferiore. Ad oggi non è stato presentato nessun piano industriale e nessun piano di investimento per ri-avviare il sito modenese, si è solo sussurrata la possibilità di cambio della mission produttiva passando dalla produzione di macchine agricole a macchine per l’edilizia. Settore quest’ultimo che ha subito fortemente la crisi negli ultimi anni, con alcune aziende modenesi che hanno chiuso."

"Inoltre - concludono i sindacati - lo stipendio di ottobre verrà pagato attraverso la vendita ad una società terza di attrezzature e macchinari definiti dalla proprietà non necessari, ma questo rappresenta un ulteriore svuotamento dell’azienda e un segnale di disimpegno visto che non è accompagnato da un piano di investimenti. Il nuovo proprietario ha anche dichiarato rispetto a qualsiasi ammortizzatore sociale attivato nei prossimi 4 mesi, che non c’è la volontà di anticipare mensilmente le quote a carico dell’Inps, scaricando sui lavoratori tempi e rischi della procedura. Per questo, anche se c’è un nuovo imprenditore, i lavoratori e la Fiom/Cgil non ritengono che ci siano garanzie sufficienti e non vogliono tornare nell’incertezza degli ultimi mesi. "

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