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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, a Modena stato di agitazione per la gestione del personale

L'assessore comunale all'istruzione interviene in COnsiglio: "Interinali solo per necessità". E sul progetto della fondazione: "Esperienza positiva, non è privatizzazione"

Il prossimo 11 febbraio la protesta sindacale delle scuole di Modena potrebbe riversarsi nelle strade. E’ stato di agitazione da parte dei dipendenti dei servizi scolastici del Comune. Oggetto della vertenza sindacale è la gestione del personale (uso del badge, contratti interinali per insegnanti) che coinvolge anche la Fondazione Cresci mo, “il progetto sperimentale di gestione dei servizi scolastici attraverso la struttura della Fondazione che Modena ha scelto, dallo scorso settembre, per quattro scuole comunali (servizi da 0 a sei anni)”.

L’assessore Querzè è intervenuto per chiarire le posizioni del personale alle dipendenze dirette del Comune e quello che fa capo alla Fondazione: “Il Comune ha dovuto fare ricorso al lavoro interinale per garantire la continuità didattica nelle scuole e sottostare contemporaneamente alle nuove direttive imposte dalla riforma Fornero, solo nelle scuole gestite direttamente. Le insegnanti già attive nelle nostre classi si sono rivolte alle agenzie e sono state assunte come interinali nei periodi necessari 'di distaccò tra un contratto e l'altro. Soluzione che, peraltro, al Comune è costata qualcosa in più di una assunzione diretta, ma che non poteva essere evitata. Il badge va invece nella direzione di una digitalizzazione che alleggerisca le funzioni del personale amministrativo”.

L’assessore difende, infine, il progetto sperimentale Fondazione: “le scuole della Fondazione stanno andando molto bene, le insegnanti che, se fossero rimaste dipendenti del Comune, non sarebbero probabilmente mai state assunte, hanno un contratto a tempo indeterminato e soddisfatti sono i genitori che chiedevano il mantenimento del progetto pedagogico comunale”.  “Credo che le posizioni dei sindacati aprano all'interno dei sindacati stessi questioni importanti:forse non dovrebbero preoccuparsi tanto di chi prende, comunque, 1.200 euro al mese, rispetto a chi magari si ferma ad 800”.

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