Alessandro Venturelli: la ricostruzione della scomparsa all'ombra di una psico-setta
Continuano le ricerche del giovane sassolese scomparso lo scorso 5 dicembre, tra segnalazioni, indagini e il tragico ritrovamento di quello che pare essere il corpo di Stefano Barilli
Sono passati più di cinque mesi dal giorno in cui Alessandro Venturelli si è allontanato dalla propria casa, a Sassuolo, senza fare più ritorno. Da allora, le ipotesi vagliate sono state molteplici: oggi, con l'aiuto dell'Avv. Barbara Iannuccelli, abbiamo provato a ricostruire la vicenda, nella speranza che ognuno di noi possa essere sentinella di una ricerca destinata a continuare.
Alessandro è un ventenne sassolese, alto circa un metro e settanta. E' magro, ha gli occhi marroni e le braccia tatuate. Prima di scomparire si è tagliato le basette: i suoi capelli sono castani, ricci, e corti ai lati.
I segnali
Tutto ha inizio intorno a fine novembre: Alessandro è visibilmente agitato, si sente in pericolo. Inizia a segnarsi le targhe delle macchine che passano sotto casa sua, confida alla madre di "sentirsi manipolato", e dorme con lei. Anche i suoi amici notano qualcosa di strano: "nei dieci giorni precedenti la scomparsa, Alle era intrattabile" avrebbero poi dichiarato agli inquirenti. Consci di una fragilità che avrebbe potuto essere conseguenza di un grave incidente in moto del quale era rimasto vittima nel 2016 e che lo aveva costretto a mesi di coma, i genitori lo portano dal medico che - confermando lo stato di evidente disagio in cui versa Alessandro - gli prescrive un antidepressivo e una visita dallo psicologo.
La fuga
Il 5 dicembre è un sabato, Alessandro e i suoi genitori sono in casa. Lui getta dalla finestra uno zaino contenente biancheria, scotch, un metro da sarto, un telo di plastica, le chiavi della macchina; per poi riprenderlo una volta uscito dalla porta: accortosi di questo strano gesto, suo padre si frappone tra lui e il cancello, bloccandolo. Poco dopo però, Alessandro riesce ad uscire. Possibile che sia stato capace di fare perdere le proprie tracce scappando a piedi? La ricostruzione che alla famiglia sembra più probabile è che qualcuno lo stesse aspettando: qualcuno che - magari lavorando - non avrebbe potuto passarlo a prendere se non di sabato. Alessandro infatti, avrebbe potuto fuggire indisturbato durante la settimana, mentre ha optato per quella che l'Avv. Iannuccelli chiama "fuga dichiarativa", ossia un allontanamento costruito appositamente per coinvolgere i genitori.
Le indagini
Poco tempo dopo l'allontanamento, l'accaduto viene denunciato alle Forze dell'Ordine: la Procura di Modena apre un fascicolo per allontanamento volontario, e le indagini vengono affidate al Commissariato di Sassuolo. Vengono interrogati i familiari, gli amici e il medico di Alessandro ma, secondo quanto dichiarato dall'Avv. Iannuccelli, "le loro dichiarazioni non vengono verbalizzate". Nei giorni seguenti, le ricerche proseguono con sporalluoghi dei Vigili del Fuoco delle aree boschive nelle vicinanze di Sassuolo con l'ausilio di droni. Viene coinvolto anche un nucleo di sommozzatori, ma Alessandro sembra essere scomparso nel nulla. Per tre mesi la strada rimane la stessa. Soltanto intorno a metà marzo, in seguito anche all'attenzione mediatica che il caso aveva nel tempo acquisito, il fascicolo della scomparsa passa alla Squadra Mobile di Modena e si inizia ad indagare per sequestro di persona contro ignoti. Il mutamento del contesto giuridico permette agli inquirenti un'attività investigativa più ampia: essendoci in ballo un reato, sono consentite sia le intercettazioni che la perizia informatica e quella sul cellulare. Ad oggi, 19 aprile 2021, si sa che questi approfondimenti sono già stati svolti, ma le risultanze sono ancora coperte da riserbo.
Le segnalazioni
La prima segnalazione arriva da Cesena, a gennaio. Il noto musicista Raoul Casadei, recentemente venuto a mancare, dice di aver incontrato Alessandro su una spiaggia della riviera romagnola, e di aver scambiato con lui qualche parola. Dopo di lui, Alessandro avrebbe parlato per parecchio tempo con una ragazza, della quale però non si conosce l'identità. Dopo un silenzio lungo tre mesi, una volta riaccesa l'attenzione mediatica sul caso grazie anche all'apporto di trasmissioni come "Chi l'ha visto", "Quarto grado", "Mattino cinque" e "Storie Italiane", arriva una pioggia di segnalazioni provenienti da tutta Italia. A detta dell'Avv. Iannuccelli, quella che pare essere più attendibile arriva nei primi giorni di aprile da Avezzano, un comune abruzzese in provincia de L'Aquila. Una signora della zona ritiene di aver acquistato un libro a tema spirituale proprio da Alessandro, il quale indossava una specie di divisa: un abito tipo saio, sandali marroni da frate e calzini lilla. Una volta risaliti dall'associazione che vendeva questo libro, arrivano altre due segnalazioni: una da Viterbo e una da Orvieto, che però si rivelano fallimentari.
Il collegamento con Stefano Barilli
L'8 febbraio 2021 scompare da Piacenza un altro giovane, Stefano Barilli. La sua storia sembra collegata con quella di Alessandro, in particolare per una foto che in un primo momento pare ritrarli insieme alla stazione di Milano Centrale. Qualche tempo dopo però, nella foto si riconosceranno Edoardo e Alex, studenti di Architettura a Zurigo; e le sparizioni di Stefano e Alessandro torneranno a viaggiare su quelle rette parallele che fino a pochi giorni prima sembravano intersecarsi. Il ritrovamento nelle acque del Po di quello che pare essere il corpo di Stefano (la conferma arriverà solo dopo l'autopsia e il test del DNA di martedì 20 aprile), getta nello sconforto la mamma di Alessandro, che dichiara: "Insieme a mamma Natascia abbiamo cercato i nostri figli, Stefano e Alessandro, che per un certo periodo abbiamo creduto fossero insieme [...] La condivisione di questo dolore ci ha dato tanta forza, insieme abbiamo sperato di poter riabbracciare i nostri ragazzi, ma purtroppo per Natascia questa speranza si è spenta. In questi mesi ho pensato molto a Stefano e parlando di lui con la sua mamma era come se lo conoscessi. Riposa in pace caro Stefano...". In seguito al ritrovamento del cadavere, le polemiche sul dispendio di forze volte a "cercarli insieme" si sono moltiplicate, pur essendo infondate: a livello investigativo, la ricerca di Alessandro è stata sempre indipendente.
L'ipotesi della psico-setta
L'ipotesi per la quale la famiglia di Alessandro propende, è che sia entrato a fare parte di una psico-setta. Come sottolinea l'Avv. Iannuccelli "il concetto di setta è vastissimo" e, sostanzialmente, la loro paura "è che sia alla mercé di qualcuno". Ma quali sono le basi di questa congettura? Innanzitutto, prima di scomparire, Alessandro stava leggendo un libro sul potenziale umano. Come riportato dal Resto del Carlino però, "uno degli amici più stretti di Alessandro ha spiegato che il libro apparteneva al padre di un suo amico che gliel’aveva prestato perché il giovane aveva manifestato il desiderio di leggere qualcosa, e da settembre pare avesse dato un’occhiata giusto a un centinaio di pagine". A questo si aggiungono tutte le confessioni che Alessandro avrebbe fatto alla madre nei giorni precedenti la sparizione, in particolare la sensazione di sentirsi manipolato. Ancora, la segnalazione proveniente da Avezzano è coerente con questa pista: il libro ipoteticamente venduto da Alessandro infatti, prometterebbe a chi decide di abbandonare tutti i beni materiali "una certa tranquillità, benessere, fino alla 21esima generazione"; e anche il particolare abbigliamento cui abbiamo accennato in precedenza potrebbe sembrare una divisa. "Siamo convinti che Alessandro sia stato circuito" dichiara l'Avv. Iannuccelli, escludendo categoricamente l'ipotesi del suicidio, presa in considerazione in un primo momento. Effettivamente, sono molti gli indizi che fanno propendere per questa ipotesi. Altrettante poi, sono le domande che ad oggi non trovano risposta, ed una in particolare: posto che dal suo conto corrente non è stato prelevato nemmeno un centesimo in questi cinque mesi, come può vivere Alessandro se non con il sostentamento materiale di qualcuno?
Come comportarsi in caso di avvistamenti sospetti
Come specifica l'Avv. Iannuccelli in un post apparso sulla sua bacheca Facebook in risposta ad un barista che avrebbe conservato una tazzina per l'esame del DNA dopo aver offerto un caffè ad un ragazzo che pensava essere il giovane, "chi vuole aiutarci deve chiamare le Forze dell'Ordine e far identificare seduta stante la persona che si reputa sia Alessandro". I numeri da chiamare in caso di avvistamenti sono: +39 3385417548, +39 3483104813, +39 (0)536 987811.