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Cronaca Crocetta / Tangenziale Nord Giosuè Carducci

Scambio di veicoli, l'autovelox della Tangenziale di Modena "bocciato" dal Giudice

Una sentenza riconosce la velocità corretta di un camion che era stato multato lo scorso anno. I dati del cronotachigrafo e del Gps hanno dato ragione al trasportatore. Probabilmente il dispositivo sulla Tangenziale ha collegato al mezzo pesante la velocità di un'auto che lo stava sorpassando

"Finalmente la giustizia ha certificato ciò che avevamo correttamente denunciato: il velox in tangenziale a Modena può sbagliare e può produrre verbali errati, come la testimonianza supportata dai dati del cronotachigrafo di un camionista aveva evidenziato. Ora, a dispetto di quanto affermato a giugno in Consiglio Comunale dallo stesso sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, un giudice ha dimostrato questa stortura annullando la sanzione".

Lo riferisce Cinzia Franchini, imprenditrice modenese e portavoce dell'associazione di autotrasporto "Ruote Libere". I fatti contestati si riferiscono ad una multa verbalizzata i primi di maggio 2020. In quella occasione il velox fisso posizionato all'altezza dell'uscita 6 della tangenziale Carducci a Modena, rilevò per l'autocarro di proprietà di una nota azienda di autotrasporto modenese una velocità di 97 chilometri orari. Risultato: 138 euro di multa se pagati entro 5 giorni e 3 punti decurtati dalla patente.

"L'autista del camion era certo di non aver superato il limite, anche perché come noto, i mezzi oltre le 12 tonnellate hanno un limitatore di velocità a bordo che impedisce loro di superare, tolleranza inclusa, i 90 km all'ora. In più sui mezzi pesanti è obbligatoriamente installato il cronotachigrafo, una sorta di 'scatola nera' che registra in tempo reale la velocita del mezzo - spiega Cinzia Franchini - La sanzione, a causa delle complicanze legate alla prima ondata Covid, venne comunque pagata. Dopo pochi mesi però il fatto si era ripetuto e anche in quel caso arrivò il verbale, ma di fronte ad una terza ulteriore multa, rilevata sempre dal medesimo velox della tangenziale Carducci il giudice, su ricorso presentato dall'avvocato Anna Botti, ha annullato il verbale. Decisivo il sistema satellitare che l'azienda aveva fatto collegare al mezzo e che dimostrava che il camion non aveva mai superato il limite consentito".

"Il ricorso è fondato e il verbale viene annullato per erroneo rilevamento della velocità - si legge nella sentenza del Giudice di Pace di Modena del 22-09-2021 e depositata il 10 novembre - Il veicolo è infatti munito di satellitare collegato al cronotachigrafo digitale che rileva gli spostamenti e la velocità del mezzo. Come risulta agli atti il cronotachigrafo è omologato e sottoposto a controllo periodico due settimane prima ed emerge con evidenza che al momento del rilevamento della velocità da parte della strumentazione in dotazione alla polizia municipale di Modena il camion aveva una velocità di marcia tra i 60 e i 65 chilometri orari, dunque consentita. Dal fotogramma del velox della polizia municipale emerge che sulla corsia di sorpasso della tangenziale era presente una vettura scura che con molta probabilità ha causato un errore nel sistema di rilevamento della velocità, attribuendo la velocità dell'auto all'autocarro che, come da documentazione, aveva invece una velocità consentita". Secondo il giudice è dunque dimostrato "il difetto di funzionamento della strumentazione di controllo della velocità e quindi il provvedimento deve essere dichiarato illegittimo".

Il caso era stato portato anche in Consiglio Comunale dal forzista Piergiulio Giacobazzi, cui il sindaco aveva risposto che “le verifiche sul corretto funzionamento del dispositivo sono già state espletate e che l’autovelox è regolarmente revisionato e tarato. Per i mezzi sanzionati – aveva aggiunto – si fa riferimento a un rilievo satellitare (GPS) e non viene esibita nessuna certificazione di taratura del cronotachigrafo effettuato da centri accreditati. La normativa, inoltre, non prevede alcuna procedura di raffronto tra dati di diversi dispositivi e la Polizia locale non può comportarsi in difformità rispetto a quanto stabilito dalla norma”.

Una questione di natura burocratica, dunque, aveva fatto sì che l'autotrasportatore non potesse far valere le proprie ragioni, fino ad arrivare alla sentenza. Il pronunciamento del Giudice ovviamente crea un precedente significativo per casi analoghi, ma soprattutto mette in luce come il dispositivo della Tangenziale possa talvolta dare adito a errori di lettura.

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