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Cronaca

Ibridi tra cani e lupi, 229 animali sequestrati. Allevamento nella bufera

Nel mirino dei Carabinieri della neonata Unità Forestale è finito un allevamento di Serramazzoni. L'accusa è di aver allevato razze frutto dell'incrocio fra lupi selavtici e pastore cecoslovacco, come è espressamente proibito dalla legge

Il 13 gennaio è stata portata avanti con un sequestro di massa l'operazione "Ave lupo", condotta dal neonato Comando Unità Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri (CUTFAA), che ha portato a termine una fase della lunga e complessa indagine sul traffico illegale di lupi selvatici usati per incrociare la pregiata razza. 

Gli oltre 200 sequestri simultanei di cani incrociati con lupo e dei relativi pedigree, che ne attestavano falsamente la purezza ed il pregio, sono stati eseguiti in 54 diverse province, con grande sorpresa dei  proprietari truffati. Cittadini che, a vario titolo, avevano acquistato a caro prezzo i cani (sino a 5.000 euro a esemplare) da nove allevamenti attenzionati e soggetti alle misure cautelari nel corso della complessa indagine durata 3 anni. Gli animali sono stati tutti affidati ai proprietari curando il massimo rispetto per il loro benessere, essendo stati acquistati da cuccioli e legati ormai agli attuali detentori da un forte legame di affezione. 

Questa attività costituisce un'importante operazione soprattutto al fine della tutela dei proprietari, che possono aver sottovalutato il potenziale rischio di aggressività dei propri animali da compagnia, frutto di questi incroci pericolosi. L'attività criminosa scoperta prevedeva, infatti, l'utilizzo di lupi selvatici appartenenti alla specie Canis lupus, tutelata dalla normativa nazionale sul prelievo venatorio e da quella internazionale sul commercio di specie in via di estinzione, per l'incrocio con cani dal Lupo Cecoslovacco. I lupi venivano prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi, nei paesi scandinavi o in Nord America per essere incrociati con cani da Lupo Cecoslovacco selezionati per ottenere un patrimonio genetico nuovo e capace di dare origine a esemplari di grande bellezza e più resistenti a disfunzioni e malformazioni ossee. 

Peccato che tutto questo violi apertamente la legge e i principi deontologici stessi dell'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. L'attività fraudolenta era possibile dichiarando il falso nelle certificazioni ufficiali ENCI e truffando gli ignari acquirenti. L'indagine è iniziata nel 2013, dopo una complessa attività di intelligence nel settore della cinofilia, con il sequestro di 42 ibridi di lupo, cui seguì l'incriminazione di 9 soggetti per i reati di falso ideologico, importazione e detenzione illegale di specie tutelata dalla CITES, con 2 condanne definitive. 

L'attività si è concentrata su un importante allevamento di cani da Lupo Cecoslovacc di Serramazzoni, da cui generazioni di cani ibridati si sono diffuse in tutta Italia e all'estero, contaminando geneticamente tutta la filiera della razza canina in questione. La scoperta è stata possibile solo l'utilizzo di tecniche di identificazione genetica e all'intervento di veterinari e zoologi qualificati e del personale dei Carabinieri forestali.

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