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Cronaca

Inchiesta sui falsi Modigliani, sequestri in un laboratorio di Modena

Nei guai un pensionato modenese: durante il blitz i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno sequestrato numerosi dipinti e disegni attribuiti a Modigliani e ad altri autori. Nel mirino l'attività dell'Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto

Proseguono le indagini sui presunti falsi Modigliani, dopo che lo scorso 31 marzo i militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, avevano sequestrato due dipinti di sospetta falsità attribuiti al maestro livornese, esposti ìn mostra presso il Palazzo Bonocore del capoluogo siciliano. Le perquisizioni eseguite a Roma e a Spoleto a carico del presidente dell'Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto e del curatore della mostra, entrambi indagati avevano permesso di fare luce sull'accaduto e di acquisire molta documentazione. Erano stati equestrati 27 beni d'arte di pregio (di cui 3 opere grafiche di Modigliani e 24 dipinti a firma di Picasso, Chagall, De Nittis, Boldini, Dalì e Guttuso), molti ritenuti non autentici, e materiale informatico ritenuto interessante per gli ulteriori approfondimenti investigativi, svolti in questi giorni dai militari della Sezione Falsificazione ed Arte contemporanea del Reparto Operativo, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, alla quale è stato trasmesso il fascicolo processuale per competenza territoriale. 

In particolare i Carabinieri del Reparto Operativo hanno accertato l'evidente attività di certificazione e attribuzione di beni d'arte a vari artisti, fra i quali il maestro Amedeo Modigliani, posta in essere, dietro pagamento di un compenso, dal Concept bord dell'Istituto Amedeo Modigliani; tutte le certificazioni sono infatti sottoscritte dal Presidente dell'Istituto. Anche i riferimenti ad alcuni patrocini, che sarebbero stati concessi all'Istituto dal Ministero per i beni e le attività culturali, allo stato delle indagini, non hanno trovato pieno riscontro. Gli accertamenti esperiti sulla documentazione a corredo delle opere consentivano di dubitare dell'autorevolezza scientifica e di individuare numerosi passaggi contraddittori nei certificati di autenticità e provenienza.

La Procura della Repubblica di Spoleto aveva emesso ulteriori decreti di perquisizione e sequestro, eseguiti a Modena, Firenze e Venezia, che hanno consentito di individuare un attrezzatissimo laboratorio per la falsificazione, nella disponibilità di un pensionato modenese, e di sequestrare, per il sospetto di falsità, ulteriori 9 dipinti e 10 disegni attribuiti ad Amedeo Modigliani, 13 dipinti attribuiti a Lucian Freud, 2 dipinti attribuiti a Antonio Bueno, 1 dipinto attribuito a Maurice Utrillo. Contestualmente venivano sequestrati anche numerosi timbri, sigilli e vecchie etichette, nonché materiale idoneo alla falsificazione, riscontrato anche sul retro dei quadri. 

Alcune delle opere in sequestro, tutte corredate di certificazioni di archiviazioni sottoscritte dal responsabile del Concept bord dell'Istituto Amedeo Modigliani e dal Presidente dell'Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto, erano state esposte nel corso della mostra "Gli amici di Modigliani e l'agguato sociale", tenutasi presso la Casa Amedeo Modigliani di Spoleto in occasione del Festival dei due Mondi, dal 30 giugno al 4 agosto 2018, e prima ancora nel corso della mostra "Modigliani e l'Art Negre'", tenutasi dal 20 giugno al 30 luglio 2017. Il valore delle opere sequestrate, qualora fossero state immesse sul mercato come autentiche, ammonterebbe a centinaia di milioni di euro. 

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