Redditi non dichiarati e autoriciclaggio, sequestrati gli immobili di Caliendo a Montecarlo
In corso l'operazione della Guardia di Finanza di Modena. L'ex presidente canarino è indagato per vari reati, tra cui false dichiarazioni dei redditi e autoriciclaggio, per fartti avvenuti fra il 2009 al 2017
Punto di svolta nelle indagini che da ormai molti anni - almeno 5 - tengono impegnate la Procura della Repubblica di Modena sull'attività di Antonio Caliendo, ex partron del Modena Calcio in una delle sue parentesi più travagliate e controverse. Questa mattina, infatti, la Guardia di Finanza di Modena ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di immobili situati a Montecarlo, per un valore di poco inferiore ai 7 milioni di euro.
Gli inquirenti, a partire dal 2017, hanno passato ai raggi x l'attività dell'ex procuratore sportivo, ispezionando tutta la documentazione contabile ed extracontabile possibile e cercando di tracciare i flussi finanziari considerevoli che ruotavano attorno al 78enne campano. All'esito degli accertamenti, svolti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, sono stati contestati al contribuente maggiori redditi per oltre 13 milioni di euro, a fronte di redditi dichiarati sempre inferiori ai 5.000 euro annui, con riferimento alle annualità dal 2009 al 2017.
Secondo la Procura Caliendo ci sono diversi elementi sul piatto. Il primo è quello della residenza nel Principato monegasco, che gli inquirenti ritengono fittizia e studiata a tavolino solo per ragioni fiscali: si ritiene infatti che l'indagato svolgesse sul territorio nazionale l'attività professionale con prestazioni soggette a tassazione in Italia (cioè con le squadre di calcio italiane) e che di fatto avesse conservato nello Stivale tutte le proprie relazioni famigliari e lavorative. Per i magistrati il 78enne avrebbe "costituito un'articolata struttura societaria artatamente creata allo scopo di compiere reati fiscali, finalizzata alla schermatura dei proventi percepiti, allocata per sole finalità evasive nel Principato di Monaco ed in Lussemburgo e formalmente intestata ad un gruppo di prestanome".
Il sequestro deriva dalle ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta ai fini delle Imposte Dirette e di omessa dichiarazione ai fini dell'I.V.A.. L'imposta evasa, ai soli fini penali sarebbe stata quantificata in oltre 1,8 milioni di euro.
L'esame della documentazione acquisita, inoltre, ha consentito di accertare la sussistenza di gravi indizi del reato di "autoriciclaggio". I soldi ottenuti grazie all'evasione fiscale e alla residenza estera sarebbero stati impiegati in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative e i proventi sarebbero poi serviti anche all'acquisto del Modena Fc. Si ipotizza una somma di circa 5 milioni derivante dall'autoriciclaggio.
Le indagini patrimoniale della Finanza hanno consentito di fare luce sulle disponibilità immobiliari di Caliendo, che l'ex patron gestirebbe tramite società a lui riconducibili. Da qui il sequestro cautelare anche grazie alle autorità del Principato di Monaco e all'Eurojust, per un valore di oltre 6,7 milioni di euro.