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Cronaca

Oltre 2mila famiglie a rischio sfratto, i sindacati dal Prefetto

Rifinanziamento del Protocollo Salva-sfratti, osservatorio permanente e più edilizia pubblica: queste le richieste delle rappresentanze degli inqulini all'incontro con il Prefetto di stamattina

Secondo i sindacati degli inquilini, l'emergenza legata agli sfratti sta raggiungendo livelli record e sono per lo meno 2mila le famiglie residenti in provincia di Modena che rischiano uno sfratto esecutivo nel corso del 2013. Lo scorso anno sono stati 1.273 nel Comune di Modena, a cui vanno sommati 168 a Carpi, 192 a Sassuolo e 80 a Pavullo. Numeri rilevanti, aggravati dalla crisi e dalla carenza di fondi destinati a specifici ammortizzatori sociali.

Per denunciare e illustrare questa situazione critica, i sindacati degli inquilini Sunia Sicet Uniat di Modena, insieme ai rappresentanti delle associazioni di rappresentanza dei piccoli proprietari, gli assessori dei Comuni modenesi e il dottor Masoni del Tribunale di Modena, hanno incontrato stamattina il Prefetto. I Sindacati hanno sostenuto che la debolezza dei redditi familiari e l’erosione dei risparmi delle famiglie dovuti al perdurare della crisi economica, hanno fatto salire in modo pesante la cosiddetta “morosità incolpevole”. L’alto numero dei possibili sfratti è anche confermato dalla ripresa dell’esecutività di tali provvedimenti nei Comuni delle zone terremotate, dove erano stati sospesi per tutto il 2012.

Sunia Sicet e Uniat hanno perciò chiesto al Prefetto di attivare un Osservatorio permanente sugli sfratti in provincia di Modena per avere dati certi e ufficiali in base ai quali mettere in campo politiche concertate per dare risposte all’emergenza abitativa. É stato poi fatto cenno ad una serie di provvedimenti che hanno prodotto effetti a cascata anche sul territorio modenese: il mancato ri-finanziamento del Fondo sociale per l’affitto, l’introduzione della cedolare secca che ha favorito i proprietari più ricchi e ha prodotto un mancato gettito nelle casse del Stato di 5 miliardi di euro in due anni fallendo totalmente l’obbiettivo dell’emersione degli affitti in nero.

Non è mancata poi l'occasione da parte dei sindacati di richiedere ulteriori interventi di edilizia pubblica convenzionata, per rispondere alle esigenze delle fasce sociali più esposte e per ridurre la lista di attesa (oggi quasi 6.000 famiglie), utilizzando immediatamente per ristrutturazioni e nuovi acquisti di alloggi pubblici, le risorse dei Comuni da canone Erp che ammontano a quasi 4 milioni di euro. In più è stata portata all'attenzione dei partecipanti il fatto che quasi 300 famiglie sono state escluse dai finanziamenti del Protocollo Salva-sfratti, visto che il milione di euro del primo bando è andato esaurito nel primo trimestre 2013.

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