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Cronaca Finale Emilia

Cemento depotenziato, l'enorme punto interrogativo della sicurezza

La scuola media "Frassoni" da esempio sublime di ricostruzione a minaccia per la sicurezza. Procura al lavoro per chiarire la reale qualità del cemento utilizzato, alla luce dell'inchiesta per truffa ai danni dei costruttori

Un punto interrogativo davvero inquietante campeggia sulla scuola media “Frassoni” di Finale Emilia, dopo le rivelazioni dell'inchiesta sul presunto utilizzo di calcestruzzo di bassa qualità. Il compito degli inquirenti ora è infatti duplice, se è doveroso accertare le responsabilità penali dei soggetti coinvolti, altrettanto va fatto sulle condizioni di sicurezza dell'edificio, che potrebbe – il condizionale è d'obbligo – vedere compromesse le proprie qualità strutturali.

Il plesso scolastico, ironia della sorte, doveva essere il fiore all'occhiello della ricostruzione post sisma: un edificio di categoria 4, ovvero il massimo della certificazione antisismica, che le autorità avevano anche individuato come punto d'appoggio per la Protezione Civile in caso di una futura catastrofe pari a quella del 2012. Un “tetto sicuro” per  dirigere le operazione e per ospitare eventuali sfollati, che l'inchiesta della Procura e le scoperte della Mobile sulla presunta truffa dei campioni di cemento hanno di fatto spazzato via.

Bambini e genitori possono dormire sogni tranquilli sapendo di dover entrare a settembre nell'edificio? E' questo il grande tema cui si cerca risposta. Il sostituto procuratore Claudia Ferretti disporrà a breve un incidente probatorio: saranno cioè incaricati dei periti – sia dagli uffici giudiziari sia per conto delle imprese coinvolte – per effettuare le analisi dei materiali utilizzati. Soltanto questi testi, infatti, potranno dire se e quanto siano state rilevanti le modifiche apportate al calcestruzzo, una miscela di sabbia, acqua e additivi che può subire anche piccole ma significative mutazioni.

L'inchiesta - è bene sottolinearlo - nulla ha ancora detto sulla qualità dei materiali con cui è costruito l'edificio. Quanto ad oggi è stato acclarato è che i campioni di cemento inviati per i provini al controllo qualità erano diversi da quelli che costituivano la colata nelle strutture scolastiche: questo fa ipotizzare che il cemento di cui è costruita la scuola sia di qualità inferiore a quello dichiarato al committente (il Comune di Finale) dalla Direzione dei lavori, ma non necessariamente che si tratti di calcestruzzo scadente.

Da parte del Procuratore Lucia Musti arrivano le massime garanzie sull'impegno dei suoi uffici: “Lavoreremo per avere certezze entro settembre, con la massima solerzia. Il resto dipenderà dai giudici e dalle eventuali proroghe che potranno essere concesse ai periti”. Per ora la struttura scolastica non è stata posta sotto sequestro, anche perchè fino al prossimo settembre non sarebbe in ogni caso stata utilizzata.

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