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Cronaca

Sisma. A 4 anni dalla tragedia, la ricostruzione procede più veloce del previsto

L'Emilia accelera sulla ricostruzione: in un anno salgono a 1 miliardo (+84%) i contributi liquidati per il ripristino delle case, a 504 milioni (+105%) quelli per le imprese

L'Emilia accelera sulla ricostruzione: in un anno salgono a 1 miliardo (+84%) i contributi liquidati per il ripristino delle case, a 504 milioni (+105%) quelli per le imprese. Quattro anni dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, 19 mila cittadini rientrati nelle proprie abitazioni, garantita la continuità operativa a 1.680 aziende e esenzioni fiscali per 1.770 micro-imprese nei centri storici con le Zone franche urbane.

L'80% DEI CASI TORNATI ALLA NORMALITA'. Dei 16mila nuclei assistiti nella prima emergenza, l'80% è tornato alla normalità. Il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione, Bonaccini: "E ora puntiamo alla ricostruzione dei centri storici, seguiamo la giusta intuizione di Errani: le persone avrebbero dovuto tornare a lavorare, studiare, pregare, incontrarsi dove lo facevano prima delle scosse"

UN PASSO IN AVANTI DOPO 4 ANNI DI LAVORO. Un ulteriore passo in avanti, in quattro anni di lavoro, per una ricostruzione certificata dai 19 mila cittadini già rientrati nelle loro case, da 8 nuclei su 10 tornati alla normalità e usciti da misure dirette di sostegno e dai cantieri per case (sono complessivamente 10.585 quelle ripristinate) e imprese (nessun posto di lavoro perso, continuità operativa garantita a 1.680 aziende) che procedono veloci. Oltre a un quadro normativo generale che si completa con importanti provvedimenti economici e amministrativi di Governo e Unione europea, dalle Zone franche urbane istituite grazie al Decreto enti locali 78/2015 (39,2 milioni di euro di esenzioni fiscali per 1.770 micro-imprese nei centri storici di 20 Comuni) alla proroga ottenuta dalla Ue fino a fine 2018 per la ricostruzione delle imprese agricole.

BONACCINI: "QUESTA, UNA TERRA CHE PRODUCEVA IL 2% DEL PIL". Si riduce quindi il territorio nel quale concentrare gli sforzi, puntando ora alla ricostruzione dei centri storici, lungo una strada tracciata, che è quella del recupero di piazze e luoghi e non di certo quella delle new town, di nuovi centri urbani diffusi nel territorio. Ha spiegato il presidente Bonaccini: "In questi numeri della ricostruzione c’è tutto lo sforzo e il lavoro dei cittadini, delle istituzioni, del mondo produttivo ed economico e delle realtà associative per rendere questa striscia di terra dell’Emilia, in cui si produceva il 2% del Pil nazionale, più bella, più sicura ed economicamente ancora più competitiva di prima." 

COSA MANCA DA FARE. Ad oggi per la ricostruzione delle abitazioni e delle imprese sono stati concessi contributi per oltre 2,8 miliardi di euro, con le somme effettivamente liquidate arrivate appunto a 1,5 miliardi di euro. Anche la ricostruzione pubblica procede, con le strutture e i beni architettonici presenti nei centri storici. Sono già disponibili fondi per 1,06 miliardi (rispetto al miliardo e 664 milioni di danni stimati). I progetti degli interventi presentati rappresentano l’84% di quelli attualmente inseriti nella programmazione del Commissario: di questi, circa la metà risultano in fase di gara d’appalto o di esecuzione. 60 dei 134 soggetti attuatori hanno avuto il 100% delle risorse necessarie per la ricostruzione dei beni pubblici.

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