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Cronaca

Sisma, allarme scadenze termini per domande di contributo

Per Coldiretti Modena si rischia che le aziende non siano in grado di fare le domande di contributo per la ricostruzione post-sisma a causa di tempistiche burocratiche incompatibili con le loro esigenze

La proroga delle domande per la ricostruzione post sisma è un atto indispensabile. E’ quanto sostiene Coldiretti Modena che, con il prezioso e fondamentale contributo del Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello e della Federazione regionale, si è attivata presso il Ministero dell’Agricoltura per sostenere l’azione della Regione Emilia Romagna volta ad ottenere la necessaria proroga dei termini per la presentazione delle domande per la ricostruzione post terremoto.

La vicenda, infatti, è il simbolo di quanto troppo spesso la burocrazia dell’Unione europea non riesca a cogliere le reali esigenze dei cittadini.
Entro il 31 dicembre 2014 - spiega il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi nell’illustrare quanto si sta facendo a supporto della Regione - se non interviene la proroga, le imprese danneggiate dal sisma devono presentare le domande con la relativa documentazione di ricostruzione per gli edifici. Attualmente le innumerevoli e non previste difficoltà stanno rallentando le procedure autorizzative. Con la regione ci siamo attivati per capire quali siano le difficoltà nel concedere quella proroga senza la quale oltre l’80% delle imprese perderà i finanziamenti per la ricostruzione. Siccome parte dei fondi per la ricostruzione provengono da Bruxelles, la commissione europea ha imposto che i fondi vadano rendicontati entro il 29 maggio 2016, conseguentemente i lavori di ricostruzione devono essere conclusi al 31 dicembre 2015. Attraverso contatti con il ministero tenuti dalla Federazione regionale Coldiretti – termina Vincenzi – e approfondimenti normativi si è potuto accertare che ci sono le condizioni per ottenere questo indispensabile slittamento dei termini. Il ministero ci ha assicurato che agirà in fretta. Occorre però che tutte le istituzioni e le forze sociali si facciano parte in causa per affiancare gli uffici della regione Emilia Romagna per evitare che la burocrazia prevalga sul buon senso.

Questi termini – spiega il direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri – appaiono incompatibili con la situazione in cui versano le pratiche. Scorrendo il dossier, aggiornato al maggio scorso, sulla ricostruzione della Regione, si può leggere che su oltre 5.000, tra prenotazioni e domande per la ricostruzione, sono stati presentati poco più di 1.000 progetti, di cui finanziati circa 500 e lavori conclusi 163. E’ chiaro quindi che occorra l’impegno di tutti a sostegno della Regione perché la commissione UE accolga la richiesta di proroga di almeno un anno, che significherebbe spostare il termine di presentazione delle domande almeno al 30 giugno 2015, la chiusura dei lavori al 31 dicembre 2016 e la rendicontazione dei fondi al 29 maggio 2017.”

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