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Cronaca San Possidonio

Sisma, dopo due anni ancora 15mila persone senza casa

Difficile tracciare un bilancio netto di questi due anni di ricostruzione: dal tragico 20 maggio del 2012 ad oggi molto è stato fatto e moltissimo resta da fare. Per le abitazioni private i tempi si allungano sulla scia della burocrazia commissariale

Quindicimila persone, un terzo degli sfollati, ancora fuori casa, 1.800 i terremotati ancora nei moduli abitativi provvisori a Mirandola, Cavezzo, Concordia, San Possidonio, Novi, San Felice e Cento, 600 gli agricoltori che abitano in prefabbricati vicino alle loro aziende ancora non ristrutturate. Sono passati 2 anni dalla prima delle 2 scosse del terremoto - la seconda il 29 maggio 2012 - che sconvolsero la zona compresa tra Bologna, Ferrara, Modena e Mantova: in tutto, provocarono 28 morti, 45mila sfollati e oltre 13 miliardi di euro di danni, in un'area che da sola produce il 2% del Pil italiano. 

Dopo 24 mesi è ancora molto complesso effettuare un bilancio e fornire una valutazione positiva o negativa del processo di assistenza e ricostruzione. Affianco ai dati appena citati, se ne vanno ad aggiungere altri decisamente più incoraggianti: più della metà delle risorse stanziate (quasi 5 miliardi di euro) è già stata impegnata nei progetti di ricostruzione; gli edifici ricostruiti sono 1.572; gran parte dei 6.345 progetti presentati sono già stati approvati e finanziati e, come ha detto pochi giorni fa il presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario delegato Vasco Errani: "Sette famiglie su 10 sono ritornate nelle loro abitazioni: tra domande già accettate e prenotazioni, siamo al 90% delle pratiche". Ma tra stanziamento. finanziamento e reale esecuzione dei lavori di ristrutturazione di un immobile c'è molta differenza. E la strada è ancora in salita.

Uno degli esempi più calzanti è San Possidonio: "Il numero di famiglie che ricevono il contributo autonoma sistemazione, dal 2012, è più che dimezzato, passando da 450 a 200: questo vuol dire che più di una famiglia su due ha ultimato i lavori di ristrutturazione o ha definitivamente optato per un cambio di abitazione", spiega Brunella Bianchini, assistente sociale. A San Possidonio vivono nei map ancora 60 nuclei famigliari, le cui case hanno subito gravi danni: "In questi casi, i tempi di ristrutturazione sono anche molto lunghi, 2 o 3 anni". Quindici le famiglie che ancora vivono i moduli abitativi rurali prefabbricati. "Tutto sommato il bilancio è positivo: il mese scorso abbiamo inaugurato il nuovo polo scolastico e la nuova palestra. Piano piano, ci avviamo a una nuova normalità". (DIRE)

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