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Cronaca

Sicurezza in presa diretta, come cambia la rete cittadina di videosorveglianza

In funzione 132 telecamere, presto nuovi impianti a San Cataldo, Giardini ducali e piazza Roma. Ma l'attuale disposizione necessita di una revisione. Muzzarelli: "Più efficacia, confronto anche con comitati e cittadini"

Il furto agostano del dipinto del Guercino ha avuto il pregio – se così si può dire – di smuovere le acque intorno alla sicurezza cittadina. Ha fatto riflettere cittadini, inquirenti e fortunatamente anche le istituzioni l'assenza di telecamere volte direttamente a inquadrare la scena del delitto, né sul centralissimo Canal Grande, né sulla laterale via Gherarda, per altro sede di un ingresso del Tribunale.

Una lacuna che ha reso di tutta evidenza la necessità di una revisione complessiva della dislocazione e dell'efficacia delle 132 telecamere che si trovano sul territorio comunale, monitorate a ciclo continuo nelle quattro sale operative delle forze dell’ordine.

“Le linee di lavoro – precisa il comandante della Polizia municipale Franco Chiari – sono quelle definite dal Gruppo tecnico interistituzionale che prevedono anche lo spostamento di alcune telecamere non più rispondenti ad esigenze di controllo e sicurezza del territorio o non più funzionali, andando a ricollocarle in aree rilevanti ai fini della sicurezza”. Una necessità manifestata informalmente anche dal Questore di Modena.

Sarà una revisione decisiva? In attesa di avere risposta a questo interrogativo, il Comune ha annunciato l'istallazione di altre telecamere, tutte del cosiddetto modello “dome” manovrabile a distanza. Tre impianti riguarderanno la zona del cimitero di San Cataldo dove i lavori sono già in corso, mentre altre tre verranno installate agli ingressi dei Giardini ducali, nell’ambito del progetto sulla sicurezza da 135mila euro che può contare su di un contributo regionale. Si proseguirà poi con l’incrocio tra viale Reiter e via Poletti, oltre alle tre previste in piazza Roma nell’ambito dell’intervento di pedonalizzazione.

Nel corso di quest'anno l’ampliamento del sistema di videosorveglianza sta riguardando - in alcuni casi i lavori sono ancora in corso - soprattutto l’asse di via Emilia centro e le aree del vicine con una telecamera in Sant’Agostino, una in piazza Torre, due in piazza Matteotti, una in corso Canalgrande, due al teatro Storchi, una in via Gallucci, una in piazzale degli Erri, una all’isola ecologica di via Taglio. Adeguato anche l’impianto di via Duomo con la sostituzione di due telecamere tecnologicamente più avanzate. Un’altra telecamera è stata installata in via Carteria all’angolo con via Livizzani, mentre due sono state attivate in piazza XX Settembre a completamento della riqualificazione che ha riguardato anche i bagni pubblici (riattivate le tre che erano state disconnesse durante il cantiere). Dopo lunghe proteste e lunghi rinvii sono state installate anche le telecamere nel comparto di via Salvo D'Acquisto.

“Il progetto, nato una decina di anni fa con 42 telecamere per una zona della fascia ferroviaria – ricorda il comandante Chiari – si è evoluto nel corso del tempo, grazie anche agli investimenti del Comune, per coprire un’area sempre più ampia della città. Tra il 2010 e il 2013, per esempio, sono stati 940 gli interventi disposti dalla sala operativa della Polizia municipale per fatti emersi dal controllo h24 delle telecamere. Si tratta di interventi di repressione di reati, alcuni dei quali svolti in ‘diretta’, oppure – spiega Chiari – interventi effettuati in relazione episodi di degrado, a veicoli in sosta irregolare o persone che utilizzano lo spazio pubblico in modo improprio o ne impediscono ad altri la libera fruizione”.

Ma i filmati della videosorveglianza possono essere utili anche a supporto delle indagini e dell’attività dell’autorità giudiziaria, anche se non si dispone attualmente di dati precisi circa l'efficacia delle registrazioni per la risoluzione dei casi. Tra il 2011 e il 2013, per esempio, solo la Polizia municipale ha estratto dal sistema circa 250 filmati a questo scopo. Numeri destinati ad aumentare, se la riorganizzazione verrà attuata con criteri realmente incisivi.

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