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Cronaca Concordia sulla Secchia

CPL, soci anonimi chiedono allo Stato di commissariare la coop

Una lettera non firmata, pubblicata su QN, chiede un intervento dello Stato per azzerare la dirigenza di CPL Concordia per tutelare il lavoro e l'occupazione. Intanto l'inchiesta passa alla Procura di Modena e i tempi si allungano

Grande fermento all'interno di CPL Concordia. Nei giorni scorsi l'attuale dirigenza e i soci si erano espressi con l'intenzione di circoscrivere le colpe individuali sui casi di corruzione, per tutelare l'immagine dell'azienda ma soprattutto le commesse e di conseguenza il posto di lavoro dei 1800 soci. Ma ieri qualcuno si è spinto oltre, chiedendo un intervento ben più radicale.

Su Quotidiano Nazionale è infatti stata pubblicata una lettera anonima in cui un gruppo di socie chiede un azzeramento della dirigenza della coop e l'intervento diretto dello Stato. "Noi soci non possiamo e non vogliamo restare inermi innanzi a quanto sta accadendo e a quanto siamo venuti a conoscenza - si legge nella lettera - poichè con il nostro lavoro e con il nostro impegno abbiamo contribuito a fare crescere la cooperativa dove tutti lavoriamo e in cui tutti abbiamo versato per anni tutti i nostri risparmi". 

Gli autori della missiva anonima esternano il proprio disappunto, sottolineando come per loro sia ormai impossibile "confrontarsi con la direzione attuale" o "identificarsi con essa". La richiesta allo Stato Italiano è dunque quella di un "intervento diretto e di alto profilo, così come accaduto per la Coop 29 Giugno, da parte dello Stato, con l'insediamento di un commissario straordinario e l'azzeramento totale della direzione".

Nel frattempo l'inchiesta prosegue con una novità sostanziale. La Procura di Napoli ha infatti stabilito il cambio di competenza territoriale per quanto riguarda le indagini sugli appalti di CPL, i cui atti saranno trasmessi in questi giorni agli uffici della Procura di Modena.

I riflettori si spostano dunque in Corso Canalgrande, dove atteggiamenti, tempi e modi sono ben differenti rispetto a quelli della giustizia napoletana, che finora ha dimostrato grande determinazione e pochissimi sconti agli indagati. A Modena si dovrà fare i conti con l'organico carente della magistratura e con le pressioni di un territorio che vive su dinamiche peculiari e stratificate. Il procuratore aggiunto Lucia Musti ha garantito sul caso di corruzione in CPL il “massimo impegno per dare una risposta il più possibile celere”, evidenziando però come la Procura sia “sottodimensionata”, con solo 11 sostituti.

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