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Cronaca Ospedale Universitario / Via del Pozzo, 71

Tumore al seno: una nuova arma nella diagnosi al Policlinico di Modena

La sonda molecolare rintraccia le metastasi nel linfonodo sentinella permettendo di decidere la terapia già durante l’intervento

Una nuova arma nella lotta al tumore al seno acquisita in questi giorni dal Policlinico di Modena. Si tratta della sonda molecolare (OSNA) che permette di analizzare il linfonodo sentinella in 30 minuti, contro gli attuali 7-10 giorni; questo consente di avere l’esito durante l’intervento di asportazione del tumore, con la possibilità di decidere subito il tipo di trattamento chirurgico. Il Policlinico è il primo ospedale della Regione a dotarsi di questa attrezzatura.

“La biopsia del linfonodo sentinella – spiega il prof. Giovanni Tazzioli, responsabile della Struttura di Chirurgia Oncologica e Senologica e del Punto Amico – Percorso Senologico presso l’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Modena – serve a valutare la diffusione a livello di sistema linfatico della neoplasia mammaria nel cavo ascellare. Essa, quindi, è fondamentale per decidere l’estensione dell’asportazione del tumore e il piano terapeutico. Con la metodica tradizionale, però, l’esame impone tempi di risposta di 7-10 giorni, perché lo studio del campione si basa sull’indagine di molteplici sezioni del frammento prelevato e indagini approfondite per la ricerca delle micrometastasi. Questo ritardo obbliga a una scelta: eseguire la biopsia prima dell’intervento, in modo da avere i risultati al momento opportuno o farla durante l’intervento col rischio, in caso di esito, positivo di dover sottoporre la paziente a un secondo intervento per la dissezione del cavo ascellare.”

Il test OSNA, invece, consente di avere una diagnosi durante l’intervento e quindi è possibile prendere in tempo reale la decisione clinica sull’ulteriore svolgimento dell’intervento chirurgico. L’apparecchiatura è stata fornita in prova per 3 mesi dalla ditta Sysmex Life Science, per uno studio su un gruppo di 80 pazienti operate presso la Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica Senologica, e viene utilizzata dagli esperti dell’Anatomia Patologica, diretta dal prof. Antonino Maiorana. Una volta completata la sperimentazione, OSNA diventerà lo standard per il Policlinico nell’analisi del linfonodo sentinella.

“Questo test – spiega il dottor Guido Ficarra, anatomopatologo responsabile della Struttura Semplice di Patologia Mammaria, – si basa sulla ricerca di citocheratine nelle cellule epiteliali eventualmente presenti nel linfonodo asportato in sala operatoria. Queste sostanze sono costituenti  di tutte le cellule epiteliali ghiandolari dell’organismo, comprese le cellule tumorali del cancro della mammella e non si ritrovano nei linfonodi normali. Per questo motivo, la presenza di cellule epiteliali nel linfonodo è un criterio oggettivo di presenza di metastasi. La sonda evidenzia queste molecole ed è in grado di fare una valutazione quantitativa determinando anche la dimensione della metastasi. Si tratta di un criterio veloce e oggettivo che tra l’altro è decisamente più efficace della metodica tradizionale per quanto riguarda la ricerca delle micrometastasi.”
 
Il Policlinico e la lotta al tumore mammario
Il Policlinico di Modena, con la Struttura Semplice Interdipartimentale di Chirurgia Senologica, il Percorso Senologico e l’attività laboratoristica della Struttura Complessa di Anatomia Patologica, è la struttura di riferimento a livello provinciale per la cura del carcinoma mammario. Il primo livello del percorso è lo Screening mammografico; in caso di positività al test le pazienti vengono inserite nel percorso e inviate al PUNTO Amico Senologico, dove un team multidisciplinare - chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi – prendono in carico la paziente in ogni aspetto del percorso terapeutico. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno. Gli interventi chirurgici sono circa 600 annui, e sono almeno 450 i linfonodi sentinella valutati annualmente.

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