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Cronaca

Accumula 45 denunce penali, un anno di sorveglianza speciale per Scunzani

L'attivista modenese, protagonista della protesta contro la gestioen delal pandemia, vedrà la propria libertà personale limitata per i prossimi 12 mesi. Il Tribunale ha accolto la richiesta della Questura

In attesa del processo penale vero e proprio, è arrivato ieri il primo pronunciamento della giustizia sull'attività di Marcello Scunzani, noto attivista modenese protagonista di una battaglia senza quartiere contro le norme imposte dalle autorità per contenere gli effetti della pandemia. Il Tribunale di Bologna ha infatti approvato la proposta della Questura di Modena circa una misura di prevenzione: Scunzani sarà sotto sorveglianza speciale per i prossimi 12 mesi. Questo significherà che i suoi spostamenti e le sue frequentazioni saranno regolati in modo rigido e gli sarà proibito frequentare, ad esempio, pubblici consessi.

La richiesta della Questura arriva dopo ben 45 reati contestati al 45 enne e una lunga lista di sanzioni amministrative. Marcello Scunzani è stato sotto la Ghirlandina uno dei volti del dissenso negli ultimi due anni segnati dal covid e dalle restrizioni imposte dal governo a vari livelli. L'attivista ha sfidato apertamente le autorità, proseguendo nelle normali attività senza il rispetto di alcuna restrizione e accompagnando a questo comportamento individuale anche un'attività di propaganda e una serie di provocazioni, con numerose incursioni in luoghi pubblici come scuole, ospedali, teatri, biblioteche e sedi istituzionali.

Accanto alle multe comminate per il mancato uso della mascherina o il mancato rispetto del distanziamento, si sono quindi sommate molteplici denunce penali per i reati più vari: resistenza, oltraggio, violenza privata, fino al furto, alle lesioni e alla rapina. La quasi totalità degli episodi poi contestati dalle forze dell'ordine sono per altro finiti sui social, visto che ogni attività del 45enne è stata prontamente condivisa su Telegram. Una visibilità che ha comportato anche la violazione della privacy nei luoghi di cura, nello specifico delle riprese in ospedale.

Dopo una serie di diverbi con le forze dell'ordine tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, il 5 aprile dello scorso anno ha segnato una sorta di svolta per l'attività pubblica di Scunzani, protagonista insieme ad un amico della consegna di un pacco contenente pannolini sporchi al Presidente della Regione Stefano Bonaccini presso la sua abitazione a Campogalliano. Da lì in avanti sono iniziate le provocazioni pubbliche, spesso in compagnia di Luciano Fontana (arrestato in Piazza Grande), tra il Municipio e le sedi scolastiche: alle medie "Ferraris", alle "Lanfranco", poi al "Barozzi, al "San Carlo", al "Tassoni", al Venturi" e anche in Ateneo. Appelli a disobbedire alle norme governative, conditi da insulti e minacce.

Tensioni, diverbi e anche scontri fisici tra l'attivista e diversi cittadini si sono poi verificati come detto al Policlinico di Modena, presso la Procura della Repubblica, nei supermercati, nelle sedi di Avis e Cgil e al Mercato Albinelli. Al 45enne sono contestati anche i furti di due libri presso le biblioteche della Crocetta e della Rotonda, quando si è allontanato con dei volumi (poi restituiti) presi senza l'assenso del personale, che si era rifiutato perfezionare il prestito in quanto senza mascherina e green-pass. Uno degli episodi più significativi è forze la rapina di cui scunzani è accusato: il fatto, accaduto l'11 agosto scorso, si è svolto presso la piscina della Città dei Ragazzi. Qui l'attivista ha preteso il rimborso del proprio abbonamento e di fronte alla concessione di un voucher al posto dei contanti, avrebbe spintonato la ragazza alla reception, prendendo 220 euro dalla cassa e poi allontanandosi.

Marcello Scunzani ha acquisto in questo anno e mezzo una certa popolarità, specialmente attraverso Telegram, ma ha sempre scansato ogni ambizione politica, contestando anche l'operato dei gruppi organizzati no-green pass. E' rimasto un "battitore libero", interprete di una protesta radicale che tuttavia è spesso sfociata nella commissione sistematica di reati. Il lungo elenco di denunce ha evidentemente indotto il Tribunale ad emettere la misura di prevenzione, ma le eventuali condanne per i reati contestati arriveranno solo a seguito del processo che si celebrerà in prossimamente.

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