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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Carpi

"Mi porti una pizza bianca?", smantellata rete di spaccio di cocaina

Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite stamattina dagli uomini dell'Arma di Carpi nei confronti di quattro stranieri e tre italiani ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti

Ci sono tre italiani (un impiegato, un fruttivendolo e il titolare di una pizzeria) che, con l'aiuto di quattro amici magrebini, gestiscono una piccola rete di spaccio di droga fondato sulla vendita di stupefacenti a insospettabili quali operai, benestanti e sportivi a livello dilettantistico. Non è l'inizio di una barzelletta, ma è la descrizione della rete di pusher al dettaglio smantellata stamattina dai carabinieri della Compagnia di Carpi con l'esecuzione di diversi ordini di custodia cautelare in carcere. Durate alcuni mesi, le indagini hanno consentito di far scattare le manette, complessivamente, a dodici persone tutte residenti nella Bassa e di porre sotto sequestro un etto di polvere bianca.

La rete, che vedeva prevalentemente gli italiani rifornirsi presso i nordafricani per poi distribuire lo stupefacente entro una cerchia selezionata di clienti, si era sviluppata in ottima parte della Bassa Modenese tra Cavezzo, San Prospero, Medolla, con uno sconfinamento nel comune reggiano di San Polo d'Enza. La compravendita di stupefacente non si svolgeva mai all'interno degli esercizi commerciali ubicati sempre nella zona delle Terre d'Argine, ma nelle immediate vicinanze in zone isolate al riparo da sguardi indiscreti. A destare l'attenzione degli inquirenti sono state le comunicazioni che i pusher scambiavano con i loro acquirenti: capitava spesso che, al titolare della pizzeria, venissero ordinate finte consegne a domicilio di "pizze bianche", così come al fruttivendolo venissero richieste le "prugne", varietà di frutta raramente in vendita presso il suo negozio.

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