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Cronaca

Monopoli etnici, ricatti e sballo. Il business dello shaboo a Modena

Import filippino, commercio nigeriano, prezzario da 100 euro al grammo ma in preoccupante ribasso. La metanfetamina "crystal" e il nuovo fronte aperto nel contrasto allo spaccio

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha messo in atto una serie di attività congiunte in tutta Italia, mirate al contrasto dello spaccio di stupefacenti. L'operazione, ribattezzata "Pusher", ha portato a numerosi arresti a sequestri di ingenti quantità di droga e ha visto impegnati anche gli uomini della Squadra Mobile di Modena. La nostra città si è distinta in particolare per il sequestro di una quantità mai vista prima - almeno in terra geminiana - di shaboo, anche nota come crystal meth o "ice", una droga sintetica dagli effetti stimolanti tanto potenti quando distruttivi per l'organismo

Nei giorni scorsi e in quattro distinte situazioni, gli agenti della Narcotici hanno arrestato in flagranza di reato altrettanti nigeriani, tra 34 e i 37 anni, di cui uno irregolare sul territorio nazionale, sorpresi nell’atto di cedere dosi di sostanza stupefacente. Nei confronti di uno dei quattro malviventi, la Squadra Mobile ha eseguito anche una perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire all’interno dell’abitazione di via Riccoboni, 650 grammi di sostanza di shaboo.  Il tutto è stato sottoposto a sequestro unitamente a vari telefoni cellulari e a denaro contante, presumibile provento dell’attività illecita. 

All’interno dell'abitazione sono stati identificati altri tre nigeriani di età compresa tra i 27 e i 32 anni, denunciati in stato di libertà per il lo stesso reato. Solo uno di loro, un 32enne regolare, si trova ancora in carcere, in quanto identificato come il possessore effettivo della metanfetamina, suddivisa in diversi sacchetti, che sul mercato avrebbe fruttato circa 65.000 euro. Il prezzo di mercato per lo shaboo si attesta infatti sui 100 euro al grammo, anche se viene venduta in frazioni inferiori, appunto per l'efficacia disarmante del suo principio attivo.

L'operazione "Pusher" ha permesso di aprire a Modena una nuova riflessione sul fenomeno dello spaccio di questa sostanza sintetica, che oggi è divenuto monopolio della comunità nigeriana. La produzione, tuttavia, resta ancora in capo ai filippini, i primi a produrre ed esportare la sostanza. La Polizia ha evidenziato come le importazioni dal sud.est asiatico abbiano come meta la zona di Roma, dove la comunità filippina ne controlla poi la distribuzione. Da qui la "palla" passa alla criminalità nigeriana, che ha articolazioni in tutto il paese e viene alimentata anche da un flusso costante di migranti che sbarcano sulle coste e si trattengono come richiedenti asilo.

I nigeriani che si occupano di smerciare shaboo hanno un mercato di riferimento "esigente" e sono soliti spostarsi continuamente tra diverse città. Lo stesso africano arrestato a Modena era in realtà residente a Padova e magari visitava diverse città emiliane nell'arco di una stessa giornata. Non si tratta però soltanto di piccoli "imprenditori di sè stessi" o di criminali abituali affiliati ad organizzazioni stabili: come è tristemente noto, infatti, la criminalità nigeriana non ha mai nascosto la propria ferocia e risulta che alcuni spacciatori svolgano questa attività sotto ricatto, magari per paura di ritorsioni verso le famiglie rimaste in Nigeria.

L'esperienza di Polizia e Carabinieri a Modena testimonia che la metanfetamina è consumata sia da italiani che da stranieri (mai tuttavia dagli stessi nigeriani) e la forma di approviggionamento transita sempre e comunque attraverso il passaparola e una rete di contatti telefonici non facilmente tracciabili. Mentre le cosiddette droghe "leggere" come marijuana o hashish sono ad appannaggio dei giovani e giovanissimi - non è un caso che siano sempre di più gli studenti incappati nei controlli delle forze dell'ordine -  il mercato dello shaboo è sicuramente più complesso e variegato.

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