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Cronaca

Dopo i messaggi d'amore arriva il letame, la nuova “impresa” di Luca Zanardelli

A Poggio Rusco il gesto goliardico, ma con ricadute penali, del 42enne di Concordia, che ha sparso letame davanti alla propria ex banca accusandola di usura. Era diventato "famoso" per i cartelli sparsi a Modena per un colpo di fulmine

Da “bravo” a “cattivo ragazzo” in poche settimane. Il 42 enne di Concordia Luca Zanardelli torna a solcare i canali mediatici con un secondo gesto eclatante, ma di tutt'altra natura. Zanardelli era arrivato alla ribalta delle cronache per aver piazzato per le strade di Modena diversi cartelli con i quali cercava di rintracciare una “dea in bicicletta” che l'aveva stregato con un colpo di fulmine mentre era ferma ad un semaforo.

Una ricerca romantica che aveva attirato anche le telecamere di Barbara d'Urso, che aveva ospitato il concordiese nella propria colorita trasmissione pomeridiana su Canale 5, dove il volto da bonaccione romantico di Zanardelli aveva spopolato, raggiungendo poi notorietà sui social network.

Tutt'altro volto, invece, quello che il 42enne ha mostrato alla telecamera nelle prime ore di lunedì mattina, quando si è fatto filmare mentre spargeva letame davanti all'ingresso della filiale Intesa San Paolo di Poggio Rusco, appena oltre il confine mantovano. Già, perchè Zanardelli, armato di secchio e guanti, ha deciso di imbrattare come gesto provocatorio l'istituto di credito che a suo dire gli avrebbe applicato tassi da usura quando era correntista.

Su Facebook sono comparsi i video dell'azione “imbrattatrice” e delle relative motivazioni, dove il protagonista spiega di aver subito ingiustamente un'usura di oltre 24 mila euro e di aver anche ricevuto dalla banca un risarcimento di 17mila dopo aver minacciato azioni legali. Ma di fronte alla richiesta di altri 7mila euro di risarcimento, l'isituto bancario avrebbe risposto negativamente, scatenando così l'ira di Zanardelli e il socnseguente gesto.

“Questo è solo l' inizio – scrive il 42enne - Spero che le persone dotate di coscienza e che occupano incarichi dirigenziali nei vari istituti, smettano di rendersi complici di queste ruberie, perchè comunque tutto verrà a galla e gli sarà molto difficile dire "io non sapevo".
Di certo questa azione è un punto di non ritorno, perchè le prossime marce che innesterò saranno quelle alte e non la retro; mi spiace per chi abita sopra le banche che verranno inondate di letame da qualche lava spurgo”.

“Un' azione eclatante ma innocua e che spero vivamente serva a tante persone che come me hanno subito le vessazioni delle banche”, scrive ancora Zanardelli, senza però considerare le conseguenze. Da parte dell'istituto bancario, infatti, sono state inoltrate le denunce ai Carabinieri, con l'accusa di diffamazione, imbrattamento, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e interruzione di pubblico servizio.

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