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Cronaca

Furti e spray urticante, chiusura all'orizzonte per il Kyi Club di Baggiovara

Ultimatum della Questura al gestore del locale, che rischia la sospensione della licenza. La Polizia in pressing per alzare i livelli di sicurezza anche nella discoteca di Baggiovara, secondo un percorso condiviso

I piccoli episodi criminali che hanno caratterizzato la serata di sabato scorso al Kyi Clu, la discoteca di Baggiovara frequentata da giovani e giovanissimi, non sono passati inosservati per la Sezione Amministrativa della Polizia. L'ufficio della Questura ha infatti deciso di intervenire in maniera diretta per arginare un evidente problema di sicurezza pubblica nel locale, come altri già teatro in passato di situazioni problematiche. Questa mattina gli agenti hanno notificato al gestore del Kyi l'avvio del procedimento di sospensione della licenza, come previsto dal Testo Unico sulla pubblica sicurezza.

Questo non significa però che la discoteca chiuderà i battenti già da questa sera. Anzi, il weekend può considerarsi "salvo" per gestori e frequentatori, ma la proprietà è stata messa di fronte ad un procedimento amministrativo che la costringe a rendere conto di quanto accaduto e dell'organizzazione interna sul piano della sicurezza. Entro dieci giorni dovrà essere presentata una memoria difensiva, che poi sarà valutata dalla Questura. Se non saranno fornite garanzie sufficienti, in buona sostanza, ad aprile potrebbe scattare un periodo di chiusura al pubblico, che potrebbe andare dai 7 fino ai 30 giorni.

Aldilà del provvedimento in sè, la linea della Questura è stata ben delineata già nei mesi scorsi, quando episodi di panico creati dallo spray urticante spruzzato a scopo di rapina avevano interessato, ad esempio, il Vox Club di Nonantola. L'obbiettivo è quello di innalzare i livelli di sicurezza e a Polizia non si limita a mostrare il "pugno duro" verso i locali, ma intende soprattutto spronarsi ad adottare tutti quegli strumenti necessari a garantire maggiore tutela degli avventori.

Locale a rischio chiusura, parla il vicequestore D'Amico - IL VIDEO

Il percorso è tracciato, così come ha spiegato il vicequestore Nicolò D'Amico della Sezione Amministrativa, e si compone di quattro fasi: l'installazione e l'implementazione di telecamere di videosorveglianza negli ambienti interni ed esterni, la creazione di una sala regia con addetti al monitoraggio costante delle immagini, una maggiore sensibilizzazione dei clienti sugli aspetti comportamentali e la condivisione del protocollo siglato in Prefettura.

Già nel 2016, infatti, i locali e le autorità avevano siglato un accordo per garantire maggiore attenzione alla sicurezza. Un accordo al quale però occorre dare seguito con i fatti, soprattutto per arginare coloro che approfittano del caos presente all'interno delle discoteche per fini criminali.

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