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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scontri davanti a Italpizza, il Tar annulla i fogli di via contro i SI Cobas

I provvedimenti della Questura impugnati dai diretti interessati sono stati dichiarati immotivati. Queste misure "non possono essere strumento per colpire i soggetti che, per motivi politici o sindacali, possono assumere atteggiamenti oppositivi con le forze dell'ordine"

Il Tar dell'Emilia-Romagna annulla altri fogli di via, compensando le spese, comminati dalla Questura di Modena ai lavoratori di Italpizza, dopo le tensioni ai cancelli nel corso degli scioperi che si sono susseguiti negli ultimi anni, con blocchi ai camion e disordini con le Forze dell'ordine.

Il Tribunale amministrativo regionale, con due sentenze pubblicate oggi, si esprime infatti di nuovo a favore dei ricorsi degli addetti interessati, che anche in quest'ultimo caso sono esponenti del sindacalismo di base. Nella prima sentenza si tratta di un cittadino marocchino, colpevole secondo il questore di aver partecipato nel periodo novembre 2018-gennaio 2019 a manifestazioni a Italpizza non autorizzate ma anche di violenza privata, oltraggio a pubblico ufficiale e invasione di terreni altrui. Oltre ad aver organizzato i presidi, secondo la Polizia il diretto interessato, fra l'altro con precedenti analoghi, aveva incitato i manifestanti e si era introdotto abusivamente nel parcheggio privato dell'azienda.

Tuttavia, il ricorrente ha opposto in sede di Tar che "il foglio di via impugnato non sarebbe legittimamente emanabile per comportamenti, come quello posto in essere dal ricorrente, di picchettaggio non trasmodato in violenza". Inoltre, il provvedimento della Questura "sarebbe del tutto privo di motivazione non potendo le misure di prevenzione essere strumento per colpire i soggetti che, per motivi politici o sindacali, possono assumere atteggiamenti oppositivi con le forze dell'ordine", come recentemente stabilito in fattispecie analoghe.

Dopo l'udienza del 10 novembre scorso, così, i giudici del Tar hanno deciso che il ricorso è fondato e merita accoglimento. In particolare, scrivono i giudici amministrativi rifacendosi ad una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2019, "la semplice presenza in un picchetto di molte persone finalizzato ad ostacolare gli automezzi in entrata e in uscita dallo stabilimento industriale, non connotata da elementi fattuali che consentono di tracciare specifici e individuali condotte di violenza o minaccia da parte di un determinato soggetto, non può integrare da solo sintomo di pericolosità sociale a carico di questo, se non si vuole trasformare il diritto di prevenzione e, in particolare, il foglio di via obbligatorio in un surrettizio, indebito, strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero e, in ultima analisi, in una misura antidemocratica".

Nel caso in questione, fra l'altro, "il Questore non ha minimamente indicato elementi fattuali idonei ad imputare al ricorrente nella manifestazione sindacale in questione un ruolo attivo in specifiche condotte di violenza, non scriminate dall'esercizio del diritto di sciopero costituzionalmente garantito". La seconda sentenza del Tar, con le stesse motivazioni che hanno contraddistinto la prima, ha annullato un foglio di via di due anni a carico di un altro lavoratore-sindacalista di Italpizza, in questo caso bengalese, accusato di aver partecipato il 24 gennaio 2019 ad una manifestazione non autorizzata, oltre alle altre contestazioni.

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