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Cronaca Carpi

Amianto nell'acqua, al lavoro per monitorare la rete idrica di Carpi

I campionamenti di Aimag confermano fino a 11mila fibre di amianto per litro nell'acquedotto pubblico. Tecnici al lavoro, ma l'Ausl minimizza e non partecipa al tavolo: "Nessun problema per la salute pubblica"

Dopo il rilevamento di tracce di amianto nelle acque della rete acquedottistica di Carpi, l'Amministrazione comunale ha riunito per la prima volta nella giornata di ieri il gruppo di lavoro che dovrà monitorare e approfondire le conseguenze legate alla presenza di fibre inquinanti, mai riscontrata sul territorio in quantità significative prima del sisma dello scorso anno. Il gruppo si era costituito già a fine luglio e vede la presenza dei quattro gestori del servizio idrico di ambito provinciale e limitrofo, Aimag, Hera, Iren e Sorgeaqua, oltre ad Atersir e Federutility.

Con una decisione un po' imprevista, l'Azienda Usl ha fatto sapere che non farà parte del tavolo. Secondo l'Ausl infatti la presenza di fibre di amianto nella rete idrica “non costituisce un problema per la salute pubblica”, motivo per cui l''azienda non partecipa ai lavori pur ribadendo “la propria disponibilità per un eventuale supporto tecnico”. Un supporto che è di fatto già stato chiesto informalmente, insieme a quello dell'Istituto Superiore di Sanità per l'avvio di una nuova campagna di monitoraggio.

Primo obiettivo del gruppo di lavoro è quello di individuare e definire un protocollo comune e condiviso di monitoraggio e di campionamento. Può sembrare un passaggio burocratico di difficile comprensione, ma la questione ha proprio in questo punto il suo nodo cruciale. Ad oggi non esiste infatti a livello nazionale nessuna procedura che definisca le metodologie con cui trattare la presenza di amianto nell'acqua. Non solo, ma non esistono neppure limiti imposti per legge, né un'approfondita letteratura scientifica in materia, per quanto l'atto di ingerire di fibre di eternit non sarebbe pericolosa per la salute. Il condizionale è d'obbligo, visto gli errori del passato nel trattare questo materiale.

I risultati raccolti oggi da Aimag, dopo il primo monitoraggio estivo, si riferiscono a quattro campionamenti, per un massimo di 10.980 fibre di amianto per litro. L'unico sistema normativo di riferimento riguarda gli Stati Uniti, dove l'Environmental Protection Agency stabilisce di non superare i 7 milioni di fibre per litro. La soglia di attenzione resta tuttavia alta, con la necessità di fornire anche ai cittadini risposte certe sullo stato dell'acqua che arriva nelle loro case e nella speranza che la concentrazione di amianto possa ritornare a livelli minimi e tali da non destare il minimo sospetto.

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