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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Zona Fiera / Via Jacopo da Porto Nord

Trovato in un pioppeto alla Bruciata e ricoverato. Due mesi per scoprire la sua identità

Un cittadino tedesco di 54 anni viveva all'addiaccio in condizioni precarie. Solo, sotto shock e incapace di esprimersi è stato curato a lungo a Baggiovara. Le indagini con l'Interpol hanno permesso alla Polizia di Stato di risalire alla sua identità

Un filo di mistero e una lunga ricerca investigativa hanno avvolto la vicenda drammatica di un uomo che da tre mesi si trova ricoverato presso l'ospedale di Baggiovara. Lo straniero, un 54enne, è stato individuato a metà del dicembre scorso in un pioppeto di via Jacopo da Porto Nord, in zona Bruciata. Avvolto in sacchi di plastica e coperto da cartoni, lo straniero dormiva all'addiaccio ed era in evidenti condizioni di salute precaria, motivo per il quale è stato necessario un trasporto in ospedale e il ricovero.

Parallelamente sono incominciate le ricerche per definire la sua identità, dal momento che il vagabondo – come è poi risultato essere – era privo di documenti e non riusciva ad esprimersi, sia per il fatto che non sa parlare italiano, sia per una forma di mutismo derivante dalla sua condizione psicologica di totale chiusura verso i medici, i poliziotti e i mediatori che cercavano di aiutarlo.

L'indagine è stata presa in carico dalla Sezione Anticrimine della Polizia Di Stato, che ha dovuto sondare molti canali prima di definire l'identità dell'uomo, che non ha né parenti né conoscenti che potessero in qualche modo fornire un aggancio diretto. Neppure la banche dati interforze sulle persone scomparse sono state d'aiuto. La sua identità è stata in un primo momento associata a quella di Geoffrey Page Barton, un australiano da tempo al centro di ampie ricerche sul suolo nazionale. La suocera di Barton è stata fatta venire a Modena da Como, ma l'esito è stato negativo.

Gli investigatori hanno quindi diramato i dati fotodattiloscopici non solo a tutte le questure italiane, ma anche all'Interpol. Proprio le impronte digitali del 54enne hanno permesso di risolvere l'arcano. L'organizzazione internazionale aveva infatti in archivio le impronte dell'uomo, raccolte in diversi stati dell'Unione Europea nel corso degli anni. Il vagabondo è stato identificato come Herbert Schulte, cittadino tedesco già transitato in Polonia, Lussemburgo e Svizzera, prima di entrare in Italia. Un uomo abituato a vivere di espedienti e senza riferimenti stabili, a quanto pare attivo anche come artista di strada e writer.

Le sue condizioni di salute sono migliorate sensibilmente e verrà dimesso nei prossimi giorni. Non si esclude che possa essere attivata la richiesta di un Giudice Tutelare che prenda in carico le sorti dello straniero.

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