rotate-mobile
Cronaca Cavezzo

Cavezzo, case demolite "per sbaglio": il caso approda in Parlamento

La demolizione di casa Paltrinieri, avvenuta all'insaputa dei proprietari, sarà discusso a Roma grazie a un'interrogazione parlamentare del Radicali: "Lo Stato può essere più pericoloso del terremoto?"

A volte il pericolo per gli sfollati arriva da dove non ci si sarebbe aspettati: lo stato può essere più dannoso del sisma?  A Cavezzo, pare proprio di sì. L’incredibile vicenda, come già raccontato nei giorni scorsi, riguarda una famiglia residente a Cavezzo in centro storico, la famiglia Paltrinieri. Nonostante le scosse del 20 e del 29 maggio, la casa, secondo perizie ingegneristiche richieste dai proprietari, era recuperabile. Però non ci si poteva vivere dentro, per ragioni di sicurezza: i padroni, risoltisi a dormire altrove, hanno lasciato più volte i loro recapiti al Comune di Cavezzo per rimanere costantemente aggiornati sugli eventuali provvedimenti decisi dalle istituzioni. Precauzione superflua, si potrebbe pensare, nessuno demolisce una casa senza chiedere il permesso ai proprietari, men che meno l’istituzione comunale. Invece, sorpresa, a distanza di qualche giorno dal terremoto, i proprietari della casa di Cavezzo sono andati a controllare la situazione, ma l’edificio era stato raso al suolo.

La sconvolgente demolizione, improvvisa, nascosta e probabilmente immotivata, oltre alla disperazione dei proprietari, ha suscitato l’interesse dei Radicali, che si sono chiesti se il famoso status di emergenza possa giustificare qualsiasi tipo di provvedimento da parte dello stato. Il segretario del distaccamento modenese Riccardo Macchioni fin da subito si era attivato rilevando il carattere assolutamente paradossale della vicenda: "Ho avuto modo di contattare la proprietà e lo stesso Sindaco - ha riferito Macchioni - i primi affermano di avere una perizia dalla loro che certifica la recuperabilità dell'immobile, oltre ad aver lasciato diversi numeri di cellulare al Comune per essere informati di qualsiasi cosa che li riguardasse, mentre il primo cittadino rivendica la piena legalità della cosa, senza lasciarsi scappare se l'atto compiuto fosse stato da parte sua obbligatorio piuttosto che opportuno, e confermando di fatto la mancanza di avviso ai proprietari. La vicenda finirà in tribunale, nel frattempo ho avuto modo di sentire Maurizio Turco, deputato radicale, che nella giornata di martedì 19 giugno ha depositato un'interrogazione parlamentare sulla vicenda. La risposta del Governo ci aiuterà a capire se non sia il caso o meno di diffondere, fra i cittadini evacuati, il messaggio che la propria casa va sorvegliata a vista, perché lo Stato può essere più pericoloso del terremoto, e magari ridiscutere questi status di emergenza che giustificano ogni cosa".

Il buon senso a volte può essere un parametro di misura migliore? Ma soprattutto, è giusto e giustificabile che il comune si prenda la libertà di demolire una casa senza interpellare i proprietari? Sarà il Consiglio dei Ministri a rispondere: l'interrogazione dei Radicali servirà a capire quale sia il confine, fin a dove si possono calpestare le libertà dei cittadini. I Radicali e i proprietari dello stabile, ma siamo certi, non solo loro, si aspettano una risposta.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cavezzo, case demolite "per sbaglio": il caso approda in Parlamento

ModenaToday è in caricamento