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Cronaca Mirandola

"L'Italia? Non ha memoria dei rischi legati al terremoto"

Questa l'opinione della storica sismica Ingv Emanuela Guidoboni: "Il terremoto è un inquilino sempre presente in Italia di cui ci dimentichiamo". Nel post-sisma, attenzione per il pericolo burocrazia

Un tema già accennato nei giorni scorsi, quello della mancanza di memoria della popolazione per gli eventi sismici, è ritornato in auge nella data odierna. A sottolineare come il nostro Paese abbia il difetto cronico di dimenticarsi dei suoi terremoti e di sottovalutare il rischio sismico, è stata Emanuela Guidoboni, storica sismica dell'Ingv, ovvero un'esperta di storia dei terremoti. Intervenuta oggi a Bologna alla conferenza stampa dell'associazione Italia Nostra in merito al sisma, la professoressa ha ricordato che "il nostro Paese ha un disastro sismico in media ogni quattro-cinque anni. E per disastro sismico intendiamo eventi di alta magnitudo, che colpiscono territori estesi e provocano danni ingenti". Insomma, come quello emiliano di questi giorni e quello del 2009 a L'Aquila. "Il terremoto è un inquilino sempre presente in Italia - ha rincarato  Guidoboni - ma di cui ci dimentichiamo". Da qui il problema di una "mancanza di informazione adeguata per le persone". Secondo la storica dei terremoti, però, anche "le mappe sismiche non sono adeguate a rappresentare il rischio reale. Sono solo carte tecniche, che indicano agli ingegneri i valori sulla
forza di scuotimento del terreno". A conti fatti, dunque, secondo Guidoboni "in Italia c'è una sottovalutazione del rischio sismico". A questo si aggiunge un secondo problema. "In una fase di emergenza sismica c'è il rischio di una perdita di democrazia - sostiene la storica dell'Ingv - scattano solo burocrazie e decisioni statali, innescando scelte deboli con cui le persone non sono d'accordo".

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