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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Felice sul Panaro

Ricostruzione, i sindaci si arrabbiano: "Fisco, il Governo sbaglia"

"Dobbiamo confrontarci con il Governo e se necessario protestare, perché sui provvedimenti fiscali sta sbagliando". I sindaci dell'Area Nord sul piede di guerra: ecco la loro ricetta per ripartire

Basta, ora la misura è colma. A dirlo non sono i soliti professionisti della contestazione, ma i sindaci dei centri terremotati della Bassa Modenese. Alla testa delle fasce tricolori Alberto Silvestri, presidente dei Comuni dell'Area Nord nonché primo cittadino di San Felice sul Panaro. La considerazione di partenza è che "Il Governo sbaglia sui provvedimenti fiscali".

Istituzioni, associazioni di categoria, sindacati e volontariato, secondo Silvestri, devono confrontarsi e trovare insieme delle risposte: "Dobbiamo confrontarci con il Governo e se necessario protestare, perché sui provvedimenti fiscali sta sbagliando - concordano i sindaci dell'Area Nord di Modena - Chiediamo alla Regione di condividere le proposte che provengono dalle Amministrazioni locali e di sostenerle nel confronto con il Governo. Crisi, terremoto, legge 100 che diceva che non si rimborsavano i danni. Questo era il terribile quadro che si presentava. Il primo obiettivo è sempre stato il lavoro. Proprio per questo bisogna ridare ossigeno al sistema economico perché capannoni, macchinari, scorte, ma anche la produttività e la competitività del sistema sono andati perduti. Proprio perché vogliamo che il Paese esca dalla crisi e ritorni a crescere è indispensabile aiutare questo territorio e queste imprese a recuperare competitività dandogli ossigeno. Tutti devono tener assieme questi due obiettivi strettamente collegati tra di loro: far uscire il Paese dalla crisi e dare competitività all’economia di questo territorio danneggiato dal sisma".

La protesta passa alla proposta stabilendo sei punti su cui operare. Quali? Far slittare il pagamento delle tasse al 30 giugno per tutte le imprese (danni diretti e indiretti) con pagamento dilazionato in più anni; fare in modo che la Banca Depositi e Prestiti non crei problemi alle imprese; ricercare nuovi strumenti di agevolazione per i prossimi anni (fiscalità strutturale di vantaggio); trattenere ai lavoratori dipendenti massimo un quinto delle trattenute in busta paga; introdurre al Senato gli emendamenti necessari, "dopo che alla Camera i nostri parlamentari hanno raccolto qualche risultato comunque ancora insufficiente"; intervenire con fondi dedicati alla copertura delle mancate entrate dei Comuni e, in conclusione, congelare il patto di stabilità in modo da poter fare i bilanci. "Questo vale anche per Aimag", specificano i sindaci.

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