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Cronaca

Terremoto, dal 2015 una questione di probabilità

Tutti sanno che i terremoti non sono prevedibili, ma c'è chi tra i sismologi sta studiando un metodo di calcolo per misurarne la probabilità di accadimento, una sorta di previsioni del meteo ma sottoterra

Se i disastri del terremoto del 2012 erano inequivocabilmente dettati da una conoscenza incompleta della situazione sismologica in Italia e nelle nostre terre, rimane comunque un dilemma da risolvere: come si fa a prevenire e mettere in salvo i cittadini da queste calamità naturali? Tutti i sismologi e specialisti ci hanno insegnato che non è possibile al giorno d'oggi prevedere tali fenomeni e, per ciò che ne sappiamo, non lo sarà forse mai. Se la scienza pratica sembra non essere dalla nostra parte, questa però può insegnare molto alla scienza teorica, cioè quella dei numeri, degli algoritmi e delle leggi fisiche che regolano tali accadimenti. 

NO PREVISIONI, MA SI' A CALCOLI PROBABILISTICI. E' la statistica che potrebbe giocare un ruolo chiave in questa lotta contro l'impraticabilità di metodi previsionali sicuri. E' l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che si è posto l'obiettivo di creare un sistema semi-previsionale basandosi sul calcolo delle probabilità. La logica alla base di questo sistema è simile a quella impiegata per il meteo, nel quale indicare la presenza o meno di sole o pioggia, significa basarsi su ciò che è accaduto e sulle leggi fisiche che si conoscono, per indagare sul futuro prossimo. 

MA QUANTO E' ATTENDIBILE? E' Warner Marzocchi dell'INGV che risponde a questa domanda sostenendo: "Per i terremoti parliamo sempre di probabilità che raramente arrivano all'1%" e che, se si realizzano, sono molto più pericolosi di una comune pioggia invernale. E' noto, però, che i terremoti di magnitudo rilevante si presentano a "grappoli" e, considerati i dati storici e i rilievi recenti, sarà possibile indicare quella che è stata definita la Operational Earthquake Forecasting, ossia la previsione probabilistica operativa dei terremoti" che possono verificarsi entro una settimana".

COME STA PROCEDENDO LA RICERCA? E' la Seismological Research Letters che ha presentato il sistema probabilistico  è ora in fase di collaudo da parte degli esperti della Protezione Civile presso il Centro di Pericolosità Sismica dell'INGV. Ovviamente ci si domanda come può essere utile un tale sistema se nel concreto raggiunge l'1% di possibilità di realizzazione? A rispondere è sempre Warner che afferma: "L'uso che verrà fatto dell'Operational Earthquarke Forecasting" sarà deciso di volta in volta da istituzioni e singoli cittadini, il quale, però, potendo osservare i dati forniti dall'INGV, potranno interrogarsi più frequentemente sulla propria sicurezza, la stabilità della casa, del luogo di lavoro e delle scuole dei figli". Per il sistema sembra ancora in fase embrionale e la sua efficacia è minima, ma con i giusti finanziamenti alla ricerca sarà possibile migliorarlo. Speriamo che ad un futuro terremoto potremo ringraziare davvero Warner Marzocchi e il sistema di probabilità.

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