rotate-mobile
Cronaca Mirandola

Terremoto, Una raccolta fotografica per ricostruire

La rivista Reflex collabora con l'Ingv a una grande raccolta di materiale fotografico per documentare i danni del terremoto e individuare i siti dove approfondire le ricerche

“La fotografia per la ricerca e per ricostruire” questo il titolo dell’ambizioso progetto nato dalla collaborazione tra la popolare rivista Fotografia Reflex e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ormai noto a tutte le popolazioni coinvolte dai recenti terremoti. L’iniziativa non ha nulla a che fare con i tradizionali concorsi, non è una gara e non ci saranno premiazioni: si richiede invece la collaborazione di chiunque possieda un apparecchio fotografico per immortalare i danni subiti da edifici e terreni a seguito del sisma.

Le immagini saranno usate per fini di monitoraggio, ricerca e per l’elaborazione di progetti di ricostruzione e messa in sicurezza. Per partecipare alla raccolta basterà andare sul sito www.flickr.it, celebre tra tutti gli appassionati, e iscriversi gratuitamente al gruppo Fotografia Reflex, dove si potranno trovare tutte le indicazioni utili a chi vorrà collaborare. Le immagini saranno divise in due gruppi, effetti del sisma sugli edifici e sul terreno, e dovranno essere realizzate con appositi criteri indicati nei vari post del gruppo: non dovranno mai essere rielaborate in postproduzione ed è importante che siano localizzabili, per questa ragione saranno molto utili per i ricercatori le fotografie scattate con gli smartphone utilizzando il gps integrato.

Marco Anzidei, direttore dell’Ingv, entusiasta della collaborazione instauratasi con la rivista, spiega che “Una foto inviata attraverso il web ci permette di interpretare immediatamente l’entità e la tipologia del fenomeno e valutare se intervenire con i nostri ricercatori in un luogo piuttosto che in un altro. Un conto è partire sapendo già dove andare, un conto è arrivare sul territorio e dover cercare le segnature sul terreno degli effetti più significativi di un evento, intesi come luogo che geologicamente per noi assume maggiore rilevanza”.

Non si tratta quindi di dare il via a un macabro turismo fotografico, simile a quello che si è instaurato dopo il naufragio della nave Concordia, ma di un progetto che coinvolge in prima persona le popolazioni colpite: per Giulio Forti, direttore di Reflex e primo promotore dell’iniziativa, chi parteciperà a questa piccola missione “si renderà partecipe di un'operazione di vero servizio pubblico”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terremoto, Una raccolta fotografica per ricostruire

ModenaToday è in caricamento