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Cronaca

Modena capitale del narcotraffico, maxi operazione della Mobile

All'ombra della Ghirlandina la base logistica di un ampio traffico di droga: dalla rotta turco-albanese la merce arrivava in tutte le regioni del nord Italia. Arresti e sequestri dopo attente indagini avviate nel 2010

Dopo tre anni di indagini la Squadra Mobile della Questura di Modena è riuscita nel cruciale intento di sgominare un vasto traffico di droga, che partiva proprio dalla città geminiana. I numeri dell'operazione sono imponenti e rendono bene la dimensione del business dello spaccio sul nostro territorio. Sono 54 le ordinanze di custodia cautelare in carcere, 48 corrieri arrestati, 162 persone indagate, altri 74 soggetti identificati ed oltre 26 chilogrammi di sostanza stupefacente sequestrata, di cui 23 suddivisi tra eroina “brown sugar” e “rosa”, 3 chilogrammi di “hashish” e 700 grammi di cocaina. Sono 70, invece, i chilogrammi di sostanza da taglio sequestrati. Il giro d'affari sviluppato è stato quantificato nell'ordine di diversi milioni di euro, un volume capace di porre il sodalizio criminale praticamente ai vertici del narcotraffico nel nostro Paese.

L'OPERAZIONE - L'operazione denominata “Bisht” (“codino” in albanese, dal soprannome di uno degli arrestati) ha coinvolto Modena, Bari, Ferrara, Milano, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Siracusa e Trieste, in collaborazione con il personale delle locali Squadre Mobili, coadiuvati da equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di stanza nelle predette aree e da unità cinofile antidroga della Polizia di Stato. Le indagini, avviate nel settembre del 2010, hanno consentito di individuare un gruppo a composizione mista, capeggiato da vari soggetti di spicco della criminalità albanese dediti all’attività illecita di narcotraffico internazionale e composto, altresì, da altrettanti soggetti di origine magrebina, in grado di rifornire l’intera provincia di Modena, la regione Emilia Romagna e gran parte del Nord del nostro Paese di eroina “rosa” e “brown sugar”.

AUTO E ARMI - L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica, in stretto raccordo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.-Terzo Settore Operazioni) ed il Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha consentito di affossare l’organizzazione criminale la cui base logistica era a Vignola con un laboratorio di confenzionamento, con svariati collegamenti con tutte le regioni del Nord Italia e che utilizzava la cosiddetta rotta “turco-albanese” per l’ingresso delle sostanze stupefacenti in Italia. Nel corso delle perquisizioni sono state poi sequestrate nove auto, utilizzate per il trasposto delle sostanze ed acquistate con parte dei proventi dell’attività illecita, due motoveicoli, la somma di 50mila euro in contanti, armi fra cui una pistola semiautomatica, modello “7,65”, con matricola abrasa, con relativo munizionamento.

ELOGI - Oreste Capocasa, Questore di Modena, ha voluto congratularsi con gli uomini della squadra mobile per i risultati ottenuti allegando anche le felicitazioni espresse in una lettera dal comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, il colonnello Stefano Savo: "Abbiamo dato una risposta chiara al boom dell'eroina tra i giovani modenesi", ha affermato. Soddisfatto per l'esito dell'operazione anche Amedeo Pazzanese, dirigente della Squadra Mobile, che ha elogiato la professionalità dei suoi uomini

Squadra Mobile, le foto del sequestro

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