rotate-mobile
Cronaca

La storia: campione del mondo sugli sci dopo un trapianto di fegato

É il 50enne Mauro Righini, che ha trionfato nello slalom in parallelo dopo aver seguito il percorso "Trapianto… e adesso sport" dell'Ausl di Modena. Dal 2010 sono già 30 i pazienti che hanno preso parte all'iniziativa post-operatoria

Mauro Righini, modenese, classe 1964, alle spalle un trapianto di fegato e, da qualche settimana, al collo una medaglia d’oro conquistata nello slalom parallelo di sci durante i Campionati Mondiali dei Trapiantati, una speciale competizione internazionale che si è svolta a La Chapelle-d'Abondance nell’Alta Savoia francese. Una bella storia di vita, ancor prima che di sport, che rappresenta la punta di un iceberg sotto il quale è possibile trovare gli incoraggianti risultati raggiunti attraverso il progetto sperimentale condotto anche dalla nostra Azienda Sanitaria “Trapianto… e adesso sport” che ha come obiettivo primario quello di aiutare chi ha dovuto sostenere un trapianto a tornare il più possibile a una vita “normale” sfruttando anche i benefici che possono derivare dall’attività fisica.

Il progetto “Trapianto… e adesso sport” costituisce un percorso sperimentale rivolto alle persone sottoposte a trapianto di fegato, cuore e rene; finanziato dal Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Centro Studi Isokinetic, l’Università di Bologna e la Fondazione per l’incremento dei trapianti d’organo e tessuti (FITOT), a Modena è attivo dal 2010 grazie alla sinergia tra il Centro Trapianti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e la Medicina dello Sport dell’Azienda Usl.
 
Nella nostra provincia il progetto, che ha la propria base operativa presso la palestra privata “La Fenice” in via Canaletto Sud ed è coordinato dal Direttore della Medicina dello Sport Ferdinando Tripi, ha coinvolto finora 30 persone (un terzo di quelle ‘reclutate’ a livello regionale nelle province di Parma, Ravenna e Bologna). Tra questi, 14 sono i pazienti che hanno dovuto sostenere un trapianto di fegato e 16 di rene. Secondo i primi risultati raccolti, a 12 mesi dall’inizio dell’attività fisica assistita in palestra è emerso che per i trapiantati praticare uno sport rappresenta un aiuto concreto per prevenire disfunzioni metaboliche come il diabete o l’arteriosclerosi che spesso possono insorgere a seguito dell’assunzione dei farmaci immuno-soppressori utilizzati per evitare il rigetto del nuovo organo.

“Il risultato sportivo è importante perché dà valore e sintetizza in modo esemplare i frutti di un percorso pianificato che coinvolge una pluralità di professionisti che uniscono le loro competenze con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ancora più importante, però, è il messaggio positivo che attraverso la medaglia vinta da Mauro Righini riusciamo a dare a tutti quei pazienti che, con comprensibile apprensione, affrontano il trapianto di un organo”, ha commentato Mariella Martini, Direttore Generale dell’Ausl di Modena.

“La bella storia di Mauro Righini permette, meglio di mille discorsi, di dare un senso compiuto alla progettualità che sta dietro all’iniziativa "Trapianto… e adesso sport" - ha poi aggiunto il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Licia Petropulacos - i fatti fanno emergere che proprio questa progettualità consente di utilizzare in modo sinergico e virtuoso le eccellenze delle due aziende sanitarie modenesi, prima nel campo dei trapianti e, successivamente, nell’ambito della medicina sportiva. La qualità della risposta, e questo è un segnale molto importante per la comunità modenese, è il frutto di un sistema, di una squadra affiatata”.

Medaglia d'oro sci Mauro Righini

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La storia: campione del mondo sugli sci dopo un trapianto di fegato

ModenaToday è in caricamento