rotate-mobile
Cronaca Madonnina / Strada Ponte Alto Sud, 74

Trovato accordo tra Fiom/Cgil e Kverneland. L'azienda rimane a Modena

E' stato trovato un accordo tra la Fiom/Cgil e l'azienda modenese Kverneland. E' stato superato il rischio di lasciare 50 famiglie senza lavoro, infatti l'azienda rimarrà a Modena

E' stata raggiunta lo scorso venerdì l'ipotesi d'intesa per il passaggio  dello stabilimento modenese Kverneland a Soc.Mec Modena, la new.co controllata interamente dal Gruppo senese Comege Industrial per dare continuità alle attività e ai rapporti di lavoro dei dipendenti Kverneland. “Siamo soddisfatti dell’accordo – affermano Cesare Pizzolla e Stefania Ferrari della Fiom/Cgil che hanno condotto la trattativa in prima persona – si è raggiunto l’obbiettivo di mantenere a Modena l’attività sia a tutela dei lavoratori diretti, che dell’indotto di Kverneland”.  

IL RISULTATO RAGGIUNTO. L’assemblea dei lavoratori tenuta dalla Fiom/Cgil e terminata nella tarda serata di venerdì, ha dato mandato alla Fiom per firmare l’accordo definitivo che avverrà mercoledì prossimo 7 settembre alle ore 16.45 presso il Comune di Modena alla presenza del sindaco e presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli. Si è convenuto che qualora la new.co avesse bisogno nella fase di start-up di utilizzare ammortizzatori sociali, il ricorso sarà unicamente al contratto di solidarietà per consentire a tutti i lavoratori di continuare a lavorare, anche se con meno ore. 

IL PIANO INDUSTRIALE. Il piano industriale su cui si basa il salvataggio di Kverneland prevede il mantenimento delle forniture da parte di Soc.Mec Modena di trinciastocchi, zappatrici e di componenti degli erpici rotanti a marchio Kverneland. In aggiunta, a Modena si svilupperanno anche altre attività che provengono dal Gruppo Comege. Ciò permetterà di mantenere tutta l’occupazione ad eccezione di chi volontariamente (al massimo 10 lavoratori) accederà alla mobilità incentivata entro il 29/9/16: sia per coloro che durante la mobilità matureranno i requisiti per il pensionamento, sia per chi deciderà comunque di uscire. Cinque addetti in posizioni dirigenziali verranno poi ricollocati in altri stabilimenti del Gruppo. 

"RISCHIO PER 50 FAMIGLIE BUTTATE SULLA STRADA". “Di fronte ad un’azienda che a giugno dichiarava di voler chiudere e non lasciare nulla a Modena, con 50 famiglie buttate sulla strada, - proseguono Pizzolla e Ferrari - essere riusciti a inizio settembre a trovare un accordo con un nuovo imprenditore, è un segnale che si può uscire dalle crisi riducendo al massimo l’impatto sociale. Ciò è stato possibile innanzitutto con la lotta dei lavoratori che per due mesi hanno presidiato lo stabilimento e con l’ostinazione della Fiom/Cgil che da subito ha creduto alla possibilità di trovare una soluzione alternativa alla chiusura”. 

IL RUOLO DI FIOM/CGIL. La Fiom/Cgil auspica che si possa trovare con il proprietario dell’attuale stabilimento di Ponte Alto una soluzione che permetta la permanenza della produzione in loco, ma qualora ciò non fosse possibile, le parti tutte hanno condiviso che l’eventuale nuovo stabilimento debba essere ricercato nell’ambito del Comune di Modena. Ferrari e Pizzolla hanno così concluso: “Ancora una volta a Modena, la sola Fiom/Cgil si è battuta perché i lavoratori non perdessero lavoro e diritti. In tante altre occasioni dal 2008 ad oggi, dalla Firem alla Faral, dalla Omga alla Sueri, dalla Nacco alla Carpigiana Service, ecc… la Fiom è stata l’unica organizzazione sindacale dei metalmeccanici che si è attivata per organizzare i lavoratori davanti ai cancelli e trovare una soluzione alternativa alla perdita del posto di lavoro”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trovato accordo tra Fiom/Cgil e Kverneland. L'azienda rimane a Modena

ModenaToday è in caricamento