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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Documenti-truffa per ottenere i permessi di soggiorno, falsario denunciato

Scoperta la stamperia illegale di un 59enne, che è riuscito a truffare una ventina di potenziali immigrati ghanesi e camerunensi. I permessi falsi per lavoro subordinato sono stati smascherati dalle ambasciate dei paesi africani. Denuncia partita da una vittima che temeva ritorsioni contro la sua famiglia

Si moltiplicano i casi di truffa legati all'immigrazione, che per i criminali di ogni estrazione è da anni un terreno fertile per mettere a segno i più svariati raggiri. La possibilità di entrare legalmente nel nostro paese rappresenta - come ben sappiamo - una speranza per molti stranieri, disposti a spendere cifre importanti pur di garantirsi un accesso. Esistono reti organizzate dedite a truffe, ma anche singoli malviventi capaci di "inventarsi" piccoli business locali. Proprio come nel caso emerso a Modena nei giorni scorsi.

La Squadra Mobile della Questura, coordinata dalla Procura, ha infatti smascherato un truffatore che aveva messo su un'attività di falsificazione di contratti di lavoro e relative certificazioni. L'uomo, un 59enne di Castelfranco ma residente a Bagno di Rubiera, è stato individuato dai poliziotti dopo la segnalazione di una delle vittime, un 34enne ghanese residente in città, che si era rivolto a lui ottenendo la promessa di un contratto di lavoro subordinato stagionale.

Lo straniero - certamente disperato, ma altrettanto ingenuo – si era poi fatto promotore della stessa iniziativa fra parenti ed amici. Il 59enne aveva infatti garantito di poter fornire contratti a diverse persone e si era fatto pagare profumatamente per questo servizio: circa 1500/2000 euro per ogni pratica, per una ventina di "clienti" tra cittadini del Ghana e del Cameroun.

I documenti venivano elaborati al pc, stampati in casa e timbrati con timbri falsi, poi inviati alle ambasciate di competenza come da protocollo, per certificare l'attività lavorativa e quindi sbloccare il permesso di soggiorno temporaneo. Ma la natura degli atti non è sfuggita ai controlli dei funzionari delle ambasciate, che hanno individuato i falsi e bloccato l'iter burocratico sul nascere.

I cittadini africani, truffati e delusi, hanno quindi iniziato a minacciare il 34enne ghanese che era diventato il loro intermediario: è stato proprio il timore di ritorsioni contro la sua famiglia residente in Ghana a convincere lo straniero a recarsi alla Polizia per denunciare il falsario. Da qui l'indagine e il blitz degli agenti, che ha portato al sequestro del materiale per produrre i documenti contraffatti e alla denuncia del 59enne, per altro già noto alle forze dell'ordine.

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